All’angolo con Vico Dietro il Coro di San Luca i resti della Torre della famiglia degli Spinola. Le tracce degli archi in pietra e della cornice di archetti, interrotti da finestre posticce, si alzano fino al terzo piano.
Alla base è murata una colonna ottagonale in conci bianco e neri con capitello. Di fronte alla torre i resti di un’edicola in stucco a tempietto che, un tempo, conteneva un dipinto protetto da una grata. Il sacro contenuto è stato, insieme alla cornice e alla base che conteneva un cartiglio, brutalmente asportata. Restano menomato ricordo tracce di due teste di cherubini alati.
In Vico della Torre di San Luca al civ. n. 6 si trova uno splendido sovrapporta marmoreo del sec. XVII detto delle “Virtù degli Spinola”. Al centro una ghirlanda con il trigramma di Cristo e corona, sorretta da due angeli alati, affiancati da due armigeri con gli scudi del Casato. Ai lati le nicchie con due statue femminili che rappresentano le virtù della famiglia: Carità a sinistra e Fede a destra. Gli stipiti del portale hanno la cornice lavorata che presentava dei medaglioni imperiali, oggi scomparsi, perché rubati. Il portale sembra in pietra nera di Promontorio, in realtà è solo ricoperto di fuliggine, poiché di marmo bianco.
L’angolo fra i due vicoli che si contendono la torre, un tempo vanto degli Spinola, versa nel più completo degrado, in balia di topi sempre più intraprendenti e nella sporcizia più diffusa.
Un altro esempio dell’abbandono e dell’incuria in cui, purtroppo, versano opere d’arte che altrove sarebbero ammirate in un museo, qui invece sono annerite dallo smog e incorniciate da fili elettrici penzolanti.
Genovesi svegliamoci!
Non so cosa dire. È un vero peccato che questi resti della storia delle antiche famiglie genovesi e quello che resta delle costruzioni e delle opere d’arte vadano perduti perché nessuno se ne occupa.