L’orribile edificio di vetro e cemento in piazza Santa Sabina che ospita una filiale della banca Carige sorge sulla demolita omonima chiesa fondata nel VI sec., luogo di ristoro per i pellegrini della Terrasanta.
Dei tesori della chiesa resta solo, nel salone degli sportelli, la Santissima Incarnazione di Bernardo Strozzi. Quello che è sopravvissuto dei traslochi successivi alla sconsacrazione del 1939 è stato trasferito nella nuova Santa Sabina in via Donghi.
A fianco della ex chiesa si trova l’oratorio della Veneranda Arciconfraternita della Morte con la sua eloquente effigie scolpita in facciata: un terrificante rilievo marmoreo adorno di simboli macabri, teschi e ossa incrociate a celebrazione della morte.
Da notare le inquietanti clessidre a simboleggiare l’inesorabile scorrere del tempo e quindi la nostra provvisoria presenza su questa terra.
Qui aveva sede la Casaccia che si occupava di assistere i malati e soprattutto della sepoltura dei poveri durante le epidemie di peste colera.
In copertina: il simbolo della Confraternita. Foto di Bruno Evrinetti.