Storia delle Casacce…

A Genova con questo termine si indicano le confraternite, di derivazione provenzale, presenti in città fin dal tredicesimo secolo.
I loro membri, vestiti con tuniche a sacco e cappucci, percorrevano i quartieri della Superba in occasione di particolari feste religiose, recitando preghiere e canti sacri.
Col passare dei secoli dalle semplici tuniche si passò a vestiari sfarzosi facendo a gara quanto a ricchezza dei paramenti.
Nel ‘700 le Confraternite erano venti, quattro per ogni quartiere e le loro processioni erano seguitissime e oggetto di contesa (un po’ come il palio di Siena).
I protagonisti erano i “Brassezei” che reggevano crocifissi alti più di cinque metri e pesanti oltre cento chili, appoggiandosi sul crocco (astuccio di cuoio legato in vita), al ritmo e a tempo di musica.
Le Confraternite più ammirate e prestigiose erano intitolate a

"San Giacomo che combatte i Mori del Navone", cassa processionalesettecentesca un tempo conservata nello scomparso Oratorio di San Giacomo delle Fucine, oggi custodito in quello di Sant' Antonio Abate, presso la Marina.
“San Giacomo che sconfigge i Mori del Navone”, cassa processionale settecentesca un tempo conservata nello scomparso Oratorio di San Giacomo delle Fucine, oggi custodito in quello di S. Antonio Abate, presso la Marina.

i Santi Giacomo e Leonardo, San Giacomo delle Fucine e a S. Antonio Abate della Marina.
Queste gareggiavano ogni anno per primeggiare, quanto a originalità, sfarzo e opulenza degli apparati, sulle altre.
Grande rilievo avevano le casse processionali, raffiguranti i personaggi a grandezza naturale, il cui principale artefice fu, manco a dirlo, il Maragliano.
Questi perfezionò l’arte del Navone e del Bissone traslando sulle proprie opere i concetti e le scene dei pittori in voga nel suo tempo (molta influenza su di lui ebbe l’amicizia con il Piola).

"Incontro fra S. Ambrogio e l'imperatore Teodosio". Cassa processionale settecentesca della parrocchia di S. Ambrogio opera del Maragliano.
“Incontro fra S. Ambrogio e l’imperatore Teodosio”.
Cassa processionale settecentesca della parrocchia di S. Ambrogio a Savona opera del Maragliano.

La più nota, conservata in S. Antonio abate della Marina, S. Giacomo che sconfigge i Mori, del Bissone, è di una bellezza sconcertante.
Causa i frequenti disordini pubblici e le violente risse, in epoca napoleonica, le Confraternite vennero abolite.
Ma negli ultimi decenni, vuoi come segno di devozione, vuoi come manifestazione folcloristico culturale, hanno ripreso grande popolarità nella nostra tradizione.

In Copertina: stampa ottocentesca delle Casacce.

3 pensieri riguardo “Storia delle Casacce…”

  1. Mi ricordo quando ero bambina a Ruta le processioni con i “Cristi” che erano
    molto grandi e pesanti bellissimi e molto decorati.

  2. I Cristi sono solamente Liguri e basso Piemonte , abbiamo un patrimonio culturale e religioso da salvaguardare, e possibilmente da tramandare , mio padre era un”cristezzante”, per lui uomo molto religioso era un Onore portare il” Cristo “.

  3. i Cristi di Bogliasco sono metavigliosi da piccola mi impressionavano moltissimo e mi lasciava senza fiato il salto da un portatore all’altro, mi bloccava quasi il respiro

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