Storia di un ribelle…

Molti conoscono le gesta del Perasso, il celebre Balilla, pochi l’impresa portata a termine da un altro giovanotto dal cuore impavido, Giovanni Carbone.
Questi, garzone in un’osteria chiamata Croce Bianca (da qui il nome dell’omonimo Vico), prese parte alla sommossa del 6 dicembre 1746 che portò alla cacciata degli Austriaci.
Partecipò, agli ordini del Capitano T. Assereto, alla temeraria azione di riconquista di Porta S. Tommaso, occupata dai nemici.
Il Popolo insorse, uomini, donne e bambini si batterono per le strade per liberare la città dallo straniero invasore (come raffigurato nel quadro del Comotto).
Il Carbone, con azione spregiudicata, recuperò le chiavi della Porta e, fra il tripudio della folla, le consegnò personalmente al Doge con l’ingenua raccomandazione “di stare più attento e di non smarrire più le chiavi della Città”.
L’episodio è narrato nella lapide posta al civico n.29 di Via Gramsci.
 

6 pensieri riguardo “Storia di un ribelle…”

  1. Non sapevo niente del Carbone ,ingenuo ma coraggioso.Tutti conosciamo il Balilla ed era giusto che tu ci facessi conoscere anche le gesta del Carbone.

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