Storia di un monumento…

… voluto contro tutto e tutti…
Nel 1919 il quartiere di S. Vincenzo volle erigere un monumento alla memoria dei suoi figli eroicamente caduti durante la Prima Guerra Mondiale.
Il concorso indetto venne vinto da un giovane sconosciuto, tal Francesco Messina, che sarebbe poi diventato il più importante scultore italiano del secolo.La città intera si mobilitò per raccogliere i fondi necessari e molti dei principali artisti genovesi, Govi compreso, aderirono devolvendo una parte degli introiti dei loro spettacoli.
Le autorità che avevano in mente l’arco di Piazza della Vittoria come unico sacrario cittadino, si opposero fermamente all’installazione.
Il comitato dei cittadini lo fece lo stesso collocare, benedetto dai frati della vicina S. Anna.
Il Prefetto fece allora rimuovere il gruppo bronzeo trasportandolo nel cortile di Palazzo Rosso.
La reazione popolare fu talmente indignata che il monumento venne rimontato in Piazza Villa con tanto di onori militari e presenza delle Autorità.
La Piazza prende il nome dal partigiano Goffredo Villa, membro dei Gap, torturato e fucilato dai fascisti, presso il Forte di San Giuliano, nel 1944.
Proprio dove un tempo sorgeva il Castelletto, simbolo dell’oppressione straniera, nella Piazza intitolata ad un Partigiano, campeggia il Monumento della Libertà…
Per NON dimenticare MAI!
 

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