“Il Cristo senza mani”…

Nella centralissima Piazza Banchi si trova una delle chiese più amate e, senza dubbio alcuno, particolari di Genova. Fra le tante peculiarità di questo edificio religioso, appartenuto alla Repubblica e non alla Curia, assai suggestiva è quella legata alle vicende di una curiosa statua in gesso (calco servito per una fusione in bronzo). Di paternità ignota, la scultura, collocata nella cappella di destra, è stata trovata con le mani fortuitamente spezzate, nel magazzino di un marmista. Una volta restaurata è stata associata ai devoti versi della preghiera dell’anonimo fiammingo del XV secolo: “Cristo non ha mani – ha soltanto le nostre mani – per fare oggi le sue opere”. L’opera  nota appunto come “Il Cristo senza mani”, oggi fa bella mostra di se valorizzata da un’appariscente drappo rosso che gli fa da scenografica quinta.

Cristo non ha mani,
ha soltanto le nostre mani
per fare oggi le sue opere

Cristo non ha piedi,
ha soltanto i nostri piedi
per andare oggi agli uomini.

Cristo non ha voce,
ha soltanto la nostra voce
per parlare oggi di sé.
Cristo non ha forze
ha soltanto le nostre forze
per guidare gli uomini a sé.

Noi siamo l’unica Bibbia
che i popoli leggono ancora.
Siamo lì’unico Vangelo
scritto in opere e parole.

*anonimo fiammingo del XV sec.

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