Nasce a Genova nel 1664 il più grande scultore del suo tempo. Entra giovanissimo, in qualità di apprendista, nella bottega dello zio Gio Batta iniziando a copiare le opere del Bissone.
A soli ventiquattro anni il Maragliano possiede già una bottega tutta sua sita in Via Giulia (attuale Via XX Settembre) e diviene maestro indiscusso delle sculture lignee.
La sua scuola produrrà casse processionali, crocifissi, sculture sacre in tutta la Liguria ma la sua fama varcherà i confini della Repubblica esaudendo commesse per diverse città spagnole, Cadice e Siviglia in particolare.
![oratorio di S. Agostino Savona incoronazione di spine](https://www.amezena.net/wp/wp-content/uploads/2016/07/oratorio-di-S.-Agostino-Savona-incoronazione-di-spine-225x300.jpg)
Grande amico del pittore Domenico Piola che aveva il suo studio nella poco distante Salita San Leonardo, incontra e apprezza il concittadino Filippo Parodi e il marsigliese Pierre Puget, anch’essi scultori di prim’ordine.
Come il Piola nella pittura e il Parodi nel marmo, Anton Maria rivoluziona l’arte del legno anticipando gli stilemi del Barocco genovese.
Fra le innumerevoli opere, quelle forse più care e note ai genovesi, sono le statuine del presepe e la celeberrima Pietà, entrambe custodite nel Santuario della Madonnetta.
!["Particolare del presepe".](https://www.amezena.net/wp/wp-content/uploads/2016/07/IMG_20150505_111010-300x225.jpg)
Dopo oltre cinquant’anni di arte sacra portata ai massimi livelli Maragliano, di ritorno da uno dei suoi frequenti viaggi in Spagna, nel 1739 si spegne nella sua Genova. A raccoglierne la preziosa eredità artistica, oltre ai discepoli della sua bottega Agostino Storace e Pietro Galleano, sarà l’allievo di quest’ultimo Pasquale Navone, il vero continuatore della feconda tradizione scultorea genovese.
!["Cristo bianco in San Bartolomeo degli Armeni".](https://www.amezena.net/wp/wp-content/uploads/2016/07/IMG_20150505_100901-225x300.jpg)
Ho avuto la fortuna di vedere e toccare con mano un presepe, ora di questo grande maestro. La famiglia che lo possedeva, usava esporo durante il periodo natalizio.
Mi sono chiesta molte chi fosse l’autore degli splendidi e accurati abiti seicentesco, che vestiva le statuine.
Le statuine sono il sunto della tradizione di quasi un secolo della scuola genovese. Le prime sono del Bissone, alcune del Maragliano e di artisti della sua bottega, altre del Pedevilla, altre ancora del tirolese De Scopt. La straordinaria scenografia con l’accurata riproduzione di palazzi e monumenti è opera di Roberto Tagliati negli anni ’70 del secolo scorso.
Grazie Vittorio
Io conosco ben poco il Maragliano e ti ringrazio davvero avere esposto dettagliatamente il percorso della sua vita e delle sue opere.