Un tempo gli alberi di agrumi non erano patrimonio solo delle riviere.
La presenza di piante di arance e limoni, a confermare l’origine agreste di alcune contrade cittadine, era infatti documentata anche nel centro storico.
Terreni coltivati a orto o adibiti a giardino come il caso di vico dell’Arancio il cui toponimo rimanda a questa antica vocazione antecedente l’estensione delle aree urbanizzate.
Piccolo gioiello in tale senso resta il giardino, anche agrumeto, di Santa Maria di Castello.
Nel catasto del 1798 il vico dell’Arancio era indicato nella forma dialettale di Vico del Citrone (çetrón, ovvero limone in lingua genovese).
In un atto del 1572 in cui si delibera il rifacimento della pavimentazione di Via Luccoli si legge: “dal carrogio de Cetroni a Santa Caterina”.
In Copertina: Vico dell’Arancio.
Foto Leti Gagge