Il Battista in Vico Gattilusio

In Via Ravecca, all’angolo con Vico Gattilusio, l’edicola in primo piano è quella secentesca di San Giovanni Battista rappresentato all’interno di un tempietto classico in marmo decorato con motivi ad intarsio. Il Santo, mentre cinge il bastone pastorale ed un agnello riposa ai suoi piedi, impartisce la benedizione.

Osservando attentamente la scena si nota un libro posato su di un tronco a cui è arrotolato un serpentello. In basso sulla roccia cui poggia il Battista si scorge anche un piccolo bambino a cavalcioni.

Sulla cornice sono scolpite alcune epigrafi:

sul piedistallo ;”De. Mense. Mail. 1616.

Sulla transazione; ” Vicini. Hvivs. Contractae. Hanc. Statvam. S. Io Bap. Erigendam. Esse. Cvravere”.

Alla base del tempietto infine campeggia: “Sic Hvmilis. Qvisnam. Clamanti. Voce Pvtstvr. Serveriore / Qveit. Vita. Fvlgere, Permni”.

Il vicolo prende il nome dalla nobile famiglia dei Gattilusio o Gattilupo che ebbe in signoria fra il 1262 e il 1462 importanti e redditizi fondaci a Metelino e in altri porti orientali.

Superata l’edicola si percorre un breve passaggio attraverso le Murette che un tempo costituiva il transito alla vicina Porta (Soprana) dei doganieri e al loro relativo posto di guardia.

Fino al 1858 questo piccolo caruggio era noto al vulgo come Vico Spuncia cü (spingiculo) forse, anche se non v’è certezza, per via dei modi non proprio eleganti con cui le guardie perquisivano i passanti.

Il bucato steso da parte a parte come vela di una galea aspetta solo il vento in poppa!

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