Orologi genovesi

“I passi di chi cammina nella sua città volendone vivere tutti i momenti, ricalcano le orme già lasciate in altre ore; è un fatto automatico che considero una caratteristica dei . Comperare sempre nello stesso negozio, passare dalla stessa strada, prendere il bianco (una volta) o aperitivo nello stesso bar, girare a quell'angolo. Un tempo si controllava l'ora al solito orologio (erano con lo stemma di ) e si diceva magari la preghierina propiziatoria davanti alla Madonnina illuminata. Una ripetitività che dimostra il senso del possesso delle cose e soprattutto una gran voglia genovese di non cambiare, di non correre”

Cit. (1923 -2002) poeta, commediografo e giornalista.

In Copertina: orologio di Piazza Alimonda. Foto del .

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