Vico dei Corrieri

Nella zona dei Macelli di Soziglia da Piazza Lavagna la strada si biforca in due : a sinistra vico Lavagna, a destra .

Quest'ultimo caruggio prende il nome dalla presenza in loco nel ‘800 di alcune ditte di Corrieri la cui attività era funzionale ai traffici commerciali della città.
Ancor prima nel Medioevo il vicolo era invece noto come il caruggio dei Rumentari.

La suggestiva biforcazione: a sinistra Vico Lavagna, a destra vico dei Corrieri. Foto di Stefano Eloggi.

Qui infatti aveva sede la congregazione di coloro i quali si occupavano della raccolta della spazzatura, in genovese.

Il termine “rumenta” deriva dall'evoluzione dal latino classico “fragmenta” a quello tardo “ramenta” fino al medievale “rumenta” tuttora in uso nella nostra lingua.

I primi Rumentari furono all'inizio dell'anno Mille dei frati questuanti che ritiravano gratuitamente dalle botteghe ferro, segatura, lana, trucioli, stracci, cordame e persino escrementi umani, al fine poi di poterli rivendere.

Successivamente i Padri del Comune, per far fronte all'aumento delle richieste dovute all'incremento della popolazione, iniziarono a reclutare dei Rumentari laici affinché pulissero le strade e ritirassero addirittura la spazzatura a domicilio.

I carretti dei Rumentari nei primi del ‘900.

Fu così che per facilitare il lavoro degli addetti agli angoli delle strade vennero apposte delle targhe in marmo contenenti le disposizioni da osservare in materia di pulizia.

Ad esempio nel 1447 il regolamento in vigore recitava:

“Ciascuna persona dimorante in e suburbi, almeno ogni settimana debba et in realtà faccia spazzare e togliere rumenta et varia dinnanzi alla sua casa fino alla metà del vicolo e faccia trasportare la rumenta e i gettiti (le cose gettate dalle finestre) in posto tale che non sia di nocumento al porto, sotto pena di  soldi 5 di multa“.

I , antesignani della moderna raccolta differenziata, erano si rispettosi delle acque portuali e del pubblico decoro, ma anche, preoccupati dalle multe, attenti alle palanche.

Per questo motivo iniziarono a nascondere la rumenta nelle case disabitate dei dintorni costringendo il Comune nel ‘500, per contrastare questa cattiva abitudine, a farle murare.

In Copertina: Vico dei Corrieri. Foto di Dore.

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