Vico superiore di Santa Sabina.

La zona di Santa Sabina prende il nome dall’antichissima chiesa dei santi Vittore e Sabina fondata nel VI secolo.

Nella piazza infatti sorgeva l’omonima chiesa sconsacrata nel 1931 e poi demolita nel 1939 per fare spazio ad un cinema.

Al posto di quest’ultimo, anch’esso abbattuto, una moderna quanto orripilante (visto il contesto) costruzione di vetro e cemento sede di una filiale della banca Carige.

In Vico superiore di Santa Sabina rimane una malinconica edicola votiva vuota.

La semplice nicchia in stucco infatti è priva sia della statua della Vergine che del relativo cartiglio.

Il tempietto è incorniciato da volute a riccioli con quattro teste di cherubini alati.

In Copertina: Vico superiore di Santa Sabina. Foto di Alessandra Illiberi Anna Stella.

Vico delle Fasciuole

Il vico delle Fasciuole collega la zona di San Siro con vico Droghieri nel cuore del sestiere della Maddalena.

Curiosa l’origine del toponimo che, a testimonianza della primitiva vocazione agreste della contrada, rimanda al termine fasce con il quale si indicano in Liguria gli appezzamenti di terreno a terrazza.

Il poco noto caruggio si distingue per il prezioso portale del civ. n. 14.

Si tratta del cinquecentesco sovrapporta in pietra nera che adorna il palazzo di Domenico Pallavicino come testimoniato da un’epigrafe ormai illeggibile posta sotto il poggiolo di sinistra dalla quale emergono i nomi di Dominici Pallavicini e Josephi Berbardini.

Sulle colonne medaglioni imperiali, sulla trabeazione motivi floreali, quattro piccoli draghi, due coppe con corona ai lati di uno scudo, impreziosiscono il portale.

In Copertina: Vico delle Fasciuole. Foto di Giovanni Cogorno.

La mano pubblica

Sotto la statua dell’arrotino in San Lorenzo, in vico san Pietro della Porta e in Piazza della Posta Vecchia sui muri perimetrali di alcuni edifici sono scolpite delle curiose braccia a mano aperta.

Probabilmente tale singolare incisione stava ad indicare che quelle costruzioni, come segnalato dallo scudo con la croce di San Giorgio, appartenevano alla Repubblica, quindi proprietà di tutti.

Particolarmente evidenti quelle site all’angolo tra via e piazza della Posta Vecchia sotto le quali si distinguono due Agnus Dei in pietra con stemmi nobiliari abrasi.

In questo contesto segnavano il confine con i possedimenti della famiglia Spinola.

In Copertina: Piazza della Posta Vecchia. Foto di Stefano Eloggi.

Il Portale dei Cattaneo

In via delle Grazie si incontra un portale marmoreo con lesene centinate e capitelli con le lettere S. C.

Le stesse iniziali sono riportate su una lastra murata all’angolo con la piazzetta Barisone.

Probabilmente si tratta delle iniziali di Stephani Cataneus proprietario di alcune dimore in zona appartenenti alla famiglia Cattaneo.

In Copertina: il portale in via delle Grazie. Foto di Gianfranca Mozzone.

Portale Vico dei Ragazzi n.7

Al.n. 7 di Vico dei Ragazzi alzando lo sguardo sul palazzo a cui si accede dal civ. n. 3 si possono notare le tracce di un antico portale in pietra di Promontorio.

Del manufatto risalente al XIII sec. rimane il trave su cui si intuisce una Madonna col Bambino rappresentata in rilievo dentro una corona floreale sorretta da due angeli.

Lo storico ottocentesco Alizeri ci racconta che ai lati erano incisi candelabri, mostri alati, uccelli esotici ora indecifrabili.

All’angolo destro sullo stipite rimane un medaglione imperiale.

In Copertina: il Portale di Vico dei Ragazzi n. 7. Foto di Leti Gagge.

Edicola sotto archivolto di via dei Giustiniani 9

Sotto l’archivolto di via dei Giustiniani n. 9 si trova un imponente tabernacolo che originariamente conteneva una settecentesca Madonna con Bambino e Angeli.

Al posto della statua andata trafugata o persa è stato inserito un medaglione tondo con il volto di Gesù.

Purtroppo l’edicola, nonostante i brani colorati ne lascino intravedere l’antico splendore, versa nel più completo abbandono.

Madonna della Misericordia in via San Vincenzo 50

Al civ. n. 50 di via San Vincenzo è collocata l’edicola della Madonna della Misericordia.

La scena rappresentata è quella classica dell’immagine della Vergine che appare all’inginocchiato Beato Botta.

Alla base della semplice nicchia, come minimale decoro, compare un cherubino alato e due riccioli.

In Copertina: la Madonna della Misericordia in Via San Vincenzo 50. Foto di Giovanni Caciagli.

Edicola in San Vincenzo 96a/r

Per anni il sovrapporta in stucco è stato abbandonato e trascurato.

Per fortuna è stato recentemente ristrutturato riportando i colori e i decori al loro originario splendore.

Non è dato sapere con certezza a chi sia dedicata la statua protetta, all’interno della nicchia da una grata, anche se sembrerebbe trattarsi di una generica Madonnetta.

In Copertina: Edicola in San Vincenzo 96a/r. Foto di Giovanni Caciagli.

San Giorgio e Madonna col Bambino

Sul fianco, lato portale di San Gottardo, della cattedrale di San Lorenzo che si affaccia sull’omonima via pedonale numerose sono le testimonianze artistiche e storiche.

Fra queste due capolavori mirabili con un solo colpo d’occhio: sopra il superbo rilievo di San Giorgio che uccide il drago fra i santi Giovanni Battista e Siro;

sotto invece ecco una graziosa statuetta di marmo del XVII secolo che immortala, appoggiata su una mensola, la Madonna col Bambino e San Giovannino.

La tavella di San Giorgio in particolare è molto significativa perché, ritenuta la più antica rappresentazione cittadina del santo (XII-XIV sec ), non prevede la classica figura della principessa.

In Copertina: San Giorgio e Madonna col Bambino e San Giovannino sul portale di San Gottardo.