Edicola in Vico delle Compere

In Vico delle Compere praticamente all’angolo con Sottoripa si trovava un dipinto in ardesia di fine ‘800 della Madonna dell’Immacolata Concezione.

Si trovava perchè dell’originale non si hanno notizie ed è stato sostituito con una riproduzione monocromatica della Madonna della Seggiola di Raffaello.

La cornice lignea è assai semplice abbellita con riccioli in ferro battuto. Delle decorazioni in stucco rimane qualche sbiadita traccia.

La Fontanella di Via Luccoli

In cima alla tortuosa salita di Via Luccoli in una nicchia sotto il muro di contenimento di Piazza Fontane Marose ci si imbatte nella secentesca fontanella marmorea.

La fontana parzialmente protetta da una cancellata in ferro è caratterizzata da un mascherone a testa di medusa che riversa l’acqua nel suo catino a forma di conchiglia.

Motivo, quest’ultimo, ripetuto anche nel timpano in alto.

La Grande Bellezza…

“La Fontanella di Via Luccoli”.

Edicola Via Gramsci 19a

Particolare di quest’edicola è il fatto che la statua della Vergine con il Bambinello è ricoverata all’interno di una nicchia semicircolare che sovrasta il portale.

Alla base l’epigrafe recita: “Venite. Ascendamvs. Ad Domus.Dei – PS. 1 C.2. V.3.

Gli storici dell’arte non sono concordi sulla datazione.

A questo palazzo è legata un’altra curiosità che rimanda ai resti della chiesa di San Vittore di cui resta traccia nell’edificio.

La chiesa di San Vittore fu fondata nel 1156 per ospitare i pellegrini e demolita nel 1836 dai reali piemontesi per espandere gli spazi del loro attiguo palazzo.

Nel cavedio della vicina chiesa di San Sisto in Via Prè sono infatti ancora visibili brani della navata sinistra e un mozzicone del millenario campanile.

L’Annunciazione di Palazzo Branca Doria

Oggi è un ristorante self service ricavato dal piano sotterraneo rispetto al sagrato della chiesa di San Matteo. Un tempo invece questo locale era adibito a cisterna e cantina dell’attiguo palazzo Branca Doria.

Qui, durante alcuni lavori di ristrutturazione, sono state rinvenute antiche colonne di pietra e alcune tavelle scolpite.

Fra queste certo il più prezioso, datato dagli esperti attorno al 1460, è il frammento di sovrapporta che raffigura l’Annunciazione con due angeli inginocchiati in adorazione.

“L’Annunciazione di Palazzo Branca Doria”.

Edicola di Via del Colle

Nel cuore di quella che un tempo era nota come la “Cheullia” al civ. 58 si trova quel che resta dell’edicola della Madonna col Bambino e San Giovannino.

Se la statua originaria è andata persa o, più probabilmente, rubata e sostituita con un’anonima immagine della Vergine, l’elegante tabernacolo marmoreo del 1607 si è conservato invece in buone condizioni.

L’edicola prima del recente restauro.

L’arco tondo che chiude la nicchia, sorretto da due grandi cherubini alati, è sormontato da due cornucopie che riversano frutta.

Alla base della statua era incisa l’epigrafe:

“Svb Tvv Presidiv / An MDCVII.

Recentemente l’edicola è stata restaurata e, adeguatamente illuminata, riportata al suo antico splendore.

Madonna col Bambino in Scurreria 1

Sul classico portale ad arco del civ. n. 1 campeggia un elegante medaglione marmoreo tondo del XVI sec.

L’elegante edicola rappresenta la Vergine che tieni in piedi il Bambinello benedicente.

Particolarmente riuscito il dettaglio delle mani che si toccano immortalate in un gesto di quotidiana intimità.

Le dita di Gesù cercano appiglio stringendo il pollice della madre mentre le alte dita si sfiorano delicatamente.

Foto di Franco Risso.

La Madonna del Soccorso

In Via dei Giustiniani all’altezza del civ. n. 22 si ammira l’edicola della Madonna del Soccorso del sec. XVIII – XIX.

Sopra al semplice profilo del portone decorato con riccioli e motivi floreali è presente la nicchia con la Madonna e il Bambinello in braccio.

Alla base del tabernacolo due angioletti in volo che portano la corona con il trigramma .

La statua esposta è una copia dell’originale in stucco policromo conservata al Museo di S. Agostino.

Sull’architrave, ormai abraso, s’intuisce ancora l’epigrafe:

“Nostra Signora del Soccorso”.