… Quando c’era il birrificio del Sol Levante…

Quando a nel 1914, fra le innumerevoli attrazioni dell'Expo d'Igiene e delle Colonie della Marina, c'era anche la birreria giapponese.

Nella curiosa struttura a chalet che ospitava la delegazione del sol levante, oltre alla vera e propria accompagnata ai fagioli di soia e calamari essiccati o al tradizionale Sakè si potevano degustare bevande a base di soia, riso e mais e altre specialità orientali come l'allora poco noto sushi.

… Quando in vico delle Monachette

Tra Via Prè e Via Balbi “nei quartieri dove il sole del buon Dio non da i suoi raggi..”, si trova , il caruggio più stretto della Superba, appena settantanove centimetri di larghezza!  

In un'anonima abitazione di questo piccolo vicolo nel 1857 trovò rifugio, ricercato dalla polizia sabauda, Giuseppe Mazzini che si trovava in città per organizzare un'insurrezione.

Foto di Alfred Noack 1880 circa.

… Quando Stanlio, Ollio e Buster Keaton…

 Alle 14.30 del 23 giugno del 1950 scesero alla stazione di Piazza ed alloggiarono al Bristol Hotel.

A giudicare dall'enorme folla che aveva bloccato il traffico nell'antistante la popolarità dei due comici, in declino in America, qui da noi era ancora all'apice.

La sera stessa, dopo una breve esibizione sul palco, parteciparono alla proiezione in loro onore di “Fra ” in un Carlo Felice ancora dilaniato dalle e stracolmo di spettatori.

Tre anni dopo fu la volta di un'altra vecchia gloria delle comiche hollywoodiane Buster Keaton ad approdare nel genovese.

Nelle sue “Memorie a rotta di collo”così annotava il comico, ormai sul viale del tramonto e stupito di essere stato invece riconosciuto:

«Ero sul ponte della nave e guardavo un gruppo di stivatori che lavoravano sul molo, otto metri più sotto. Uno di loro mi riconobbe, chiamò i suoi compagni e mi indicò. Subito tutto il gruppo smise di lavorare e cominciò a urlare: “Booster! Booster Keaton!”. Mi salutavano eccitati, e io li risalutai con la mano, stupito, perché dovevano essere passati più di quindici anni dall'uscita del mio ultimo ”.

Foto dei due comici in viaggio tra Sanremo e , archivio

Fonte “Forse non tutti sanno che a Genova…” di Aldo Padovano.

… Quando c’era Walt Disney…

Quando negli anni '50 nel attraccavano i grandi transatlantici diretti verso l'America.

Quando capitava che su uno di questi, sorpreso ad ammirare il panorama cittadino, venisse immortalato il genio dei cartoni animati e fumetti.

Chissà se la nostra proverbiale avrà in qualche modo influenzato le caratteristiche del da poco ideato zio Paperone?

Quando a c'era

… Quando a Brignole c’erano le mongolfiere…

quando, agli albori del ‘900, davanti alla stazione a quel tempo in costruzione, gli appassionati assistevano all'ardimentoso spettacolo dei palloni aerostatici…

… quando si costruivano addirittura tribune per permettere al numeroso pubblico di ammirare curioso con il naso all'insù le ardite manovre degli impavidi piloti delle .

Quando nel 1903 in pròu sul campo chiamato”” che occupava la zona dell'odierna Piazza vi fu l'ascensione del Pallone “Centauro”.

La struttura venne smantellata poco dopo appena terminata la costruzione della Stazione nel 1905.

In quello stesso spiazzo ma con il terreno di gioco disposto in maniera diversa nel 1913 verrà costruito, per ospitare l'Expo internazionale dell'Igiene, della e delle Colonie dell'anno successivo, lo Stadium.

Tale impianto fu per un paio di partite, causa squalifica del campo di Via del Piano (il futuro Ferraris), lo spelacchiato terreno di gioco del Genoa per la 7^ volta campione d'.

… Quando c’erano i Baracconi…

… quando l'antica chiesa dei Santi Pietro e Bernardo della , distrutta dai del '44, non era ancora stata ricostruita (1958)…

… quando in un primordiale Piazzale Kennedy costruito negli anni '50 c'era già il .

Allora si chiamavano e, proprio come oggi, attiravano migliaia di persone che vi cercavano svago e magari, tra una frittella e uno zucchero filato, la vertiginosa ebbrezza delle montagne russe.

… Quando in Piazza del Cavalletto…

…da un lato bambine che, sorvegliate dalle mamme, giocavano forse al pampano, forse al salto della corda, dall'altro ragazzini che si dilettavano con le biglie o le grette.

In mezzo seduti sulla porta di casa altri preferivano chiacchierare mentre in primo piano un carretto parcheggiato con sopra una damigiana aspettava di essere consegnato o scaricato.

Nella zona adiacente le  mura di Santa Chiara, lungo l'ultimo tratto di via Banderali si trova : fino a metà ‘800 la contrada era tutta uliveti e vigneti ed era attraversata dalle , che qui prendevano la forma detta in gergo militare “cavalletto”, da cui il toponimo.

… Quando in Via Rivoli…

Quando in fondo ad una elegante ottocentesca non c'era solo il mare ma anche gli stabilimenti balneari dei bagni della Cava.

Le grosse pietre del selciato costituivano testimonianza di come dalla sottostante cava si estraesse il materiale pietroso destinato alle costruzioni in .

La bimba di spalle sulla sinistra, probabilmente rapita da quello scivolo proiettato verso l'azzurro, interrompe i suoi giochi nella pozzanghera in primo piano.