… Quando c’erano i Baracconi…

… quando l’antica chiesa dei Santi Pietro e Bernardo della Foce, distrutta dai bombardamenti del ’44, non era ancora stata ricostruita (1958)…

… quando in un primordiale Piazzale Kennedy costruito negli anni ’50 c’era già il luna park.

Allora si chiamavano Baracconi e, proprio come oggi, attiravano migliaia di persone che vi cercavano svago e magari, tra una frittella e uno zucchero filato, la vertiginosa ebbrezza delle montagne russe.

… Quando in Piazza del Cavalletto…

…da un lato bambine che, sorvegliate dalle mamme, giocavano forse al pampano, forse al salto della corda, dall’altro ragazzini che si dilettavano con le biglie o le grette.

In mezzo seduti sulla porta di casa altri preferivano chiacchierare mentre in primo piano un carretto parcheggiato con sopra una damigiana aspettava di essere consegnato o scaricato.

Nella zona adiacente le  mura di Santa Chiara, lungo l’ultimo tratto di via Banderali si trova piazza del Cavalletto: fino a metà ‘800 la contrada era tutta uliveti e vigneti ed era attraversata dalle mura, che qui prendevano la forma detta in gergo militare “cavalletto”, da cui il toponimo.

… Quando in Via Rivoli…

Quando in fondo ad una elegante via Rivoli ottocentesca non c’era solo il mare ma anche gli stabilimenti balneari dei bagni della Cava.

Le grosse pietre del selciato costituivano testimonianza di come dalla sottostante cava si estraesse il materiale pietroso destinato alle costruzioni in porto.

La bimba di spalle sulla sinistra, probabilmente rapita da quello scivolo proiettato verso l’azzurro, interrompe i suoi giochi nella pozzanghera in primo piano.

… Quando c’era il Balilla…

Preziosa immagine che immortala in località Pratolongo di Montoggio la presunta casa natale di Giovanni Battista Perasso passato alla storia, secondo la tradizione, come il Balilla.

L’eroe che il 5 dicembre 1746 diede il via all’insurrezione anti austriaca pronunciando il famoso “Che l’inse?”.

Accanto ai familiari che posano per lo scatto si notano in facciata la corona e la lapide che attestano come l’edificio fosse stato dichiarato monumento nazionale.

“Quel che resta oggi della casa “.

Purtroppo della casa oggi sono rimasti solo i ruderi perché gli eredi non si misero mai d’accordo e la lasciarono cadere in malora.

… Quando Hunprey Bogart…

Quando a Genova, davanti a Porta Soprana, capitava di incontrare Humphrey Bogart e Lauren Bacall incuriositi dalla casa di Colombo, sommersi dalla folla e braccati dai paparazzi.

La Bacall infatti nel 1954 visitò la la nostra città in compagnia del marito che si trovava in Liguria per girare alcune scene, con la coprotagonista Ava Gardner de “La contessa scalza”.

…. Quando era ancora Quarto…

… e i Mille di Garibaldi suscitavano emozioni ancora troppo vicine per meritarsi la gloria del ricordo…

No, non siamo in qualche sperduta landa del Far West, ma alla stazione ferroviaria di Quarto inaugurata nel 1868 lungo la tratta Genova Chiavari.

I personaggi immortalati nello scatto a cavallo tra i due secoli non sono coloni, cow boys o sceriffi, ma operai, donne e capostazione, nostri concittadini.

Solo nel 1913 infatti divenne Quarto dei Mille in onore dell’impresa dei garibaldini partiti – appunto – dal celebre scoglio vicino allo scalo ferroviario.

… Quando al cimitero monumentale…

Il 5 giugno 1958 l’ex presidente degli Stati Uniti Harry Truman (quello con il cappello in mano) con la moglie Virginia visitò la nostra città.

Prima di recarsi a Portofino fece tappa sulle mura delle Cappuccine per godersi il panorama della città da Piazza della Vittoria.

Infine, appassionato di scultura, si diresse al Cimitero Monumentale di Staglieno.

A fargli da guida e cicerone fu il marchese Giuseppe Lercaro.

Foto archivio famiglia Lercaro.

Quando la Commenda venne dimenticata

Quando la Commenda era stata privata della sua quasi millenaria vocazione storica, religiosa e militare della città.

Quando venne inopinatamente destinata ad abitazioni private, botteghe, cantine e magazzini.

Persino bar e farmacia e le sue preziose arcate di pietra di Promontorio murate senza ritegno.

Quando addirittura dove l’Embriaco era tornato da eroe con le spoglie del Precursore e i tesori della Crociata c’erano le auto.

Il secolare Campanile a cinque guglie assiste incredulo. Chissà che dispiacere per Guglielmo di Voltaggio suo fondatore e per Ugo Canefri (S. Ugo) suo leggendario Priore.

“La Commenda negli anni ’50 del secolo scorso”.