Madonna del Buon Consiglio in Piazza del Campo 3r

Questa edicola passa purtroppo spesso inosservata eppure si tratta di un vero e proprio capolavoro sia artistico che storico.

Storico perché la Madonnetta con Bambino tardo gotica realizzata nei primi decenni del ‘300 è una delle più antiche in assoluto della città.

Artistico perché, nella sua scarna essenzialità è un paradigmatico e raro esempio di stile gotico.

Per via della sua postura, che rivela una particolare intimità fra i due regali interlocutori, è detta del Buon Consiglio.

Nella mano destra la Vergine porta un oggetto di non chiara identificazione che molti studiosi dell’arte ritengono essere un cuore.

Data l’importanza dell’opera nella piazza è esposto un calco. L’originale, opera di uno scultore lombardo chiamato “Maestro di Giano” è al sicuro presso il Museo di S. Agostino.

Edicola in Piazza del Campo 4

In Piazza del Campo civ. n. 4 il tabernacolo mestamente vuoto di un’edicola barocca in stucco sormontata da una conchiglia e delimitata da una cornice con riccioli e motivi floreali.

Nel cartiglio sotto la mensa è incisa l’epigrafe: Spes Nostra.

Non si sa, poiché il dipinto è ormai illeggibile, a chi fosse dedicata.

Edicola in Vico del Fico 9

Il toponimo del caruggio deriva dalla presenza di un albero di fico che, nei tempi che furono, esisteva in qualche orto delle vicinanze.

Al civ. n. 9 si nota uno splendido medaglione marmoreo che immortala la Madonna col Bambino e San Giuseppe.

La settecentesca composizione, al centro di una vasta decorazione in stucco del portone con ampi riccioli e motivi floreali, ricalca nello stile e nella fattura il medaglione di Salita Re Magi.

Probabilmente la mano del provetto maestro è la stessa.

Edicola in Vico delle Fate 3

In una traversa di Via Ravecca si trova Vico delle Fate il cui nome originale fino al 1868 era quello di Vico Stella.

Il toponimo venne poi mutato, forse in omaggio alle signorine che esercitavano la professione neI bordello del caruggio, per non confonderlo con l’omonimo vicolo del sestiere della Maddalena.

Al civ n. 3 del Vico è visibile quel che resta di un’edicola di Madonna col Bambino.

S’intuiscono ancora, sbiadite dal tempo, tracce della colorazione originale.

L’elaborato tabernacolo barocco ricco di volute e motivi floreali risulta completamente abbandonato e in triste rovina.

Come purtroppo in molti altri casi la statua è stata rubata.

Edicola della Madonna Regina

Al civ. n. 3 di Via del Campo è possibile ammirare l’edicola della Madonna Regina.

La composizione, priva della statua rubata, è realizzata con scenografici stucchi policromi.

Ai lati gli ampi riccioli contengono il fastigio con tre teste di cherubini alati.

Nel cartiglio in alto è incisa l’epigrafe Regina, in quello in basso sulla base, Mater Misericordia.

La secentesca edicola è protetta da un tettuccio in ardesia.

Medaglione di Via San Lorenzo 5

Al civ. n. 5 di Via San Lorenzo sul prospetto del Palazzo Gio. Batta Centurione, noto anche come Boggiano Gavotti, domina un elegante medaglione marmoreo settecentesco.

La raffinata edicola che raffigura la Madonna col Bambino in braccio è attribuita a Bernardo Schiaffino.

Il rilievo sporge dal tondo e sembra quasi andare incontro al visitatore che varca la soglia dell’edificio.

Gli occhi socchiusi della Vergine conferiscono all’immagine un tono dimesso e dolce allo stesso tempo. Gesù invece con le gambe all’aria mostra un aspetto ben pasciuto e costringe la madre a sorreggerlo con entrambe le mani.

Pregevoli inoltre i dettagli del cappuccio stropicciato e i mossi panneggi del relativo mantello.

Foto di Leti Gagge.

S. Giorgio in Pellicceria

In Piazza Superiore di Pellicceria proprio davanti al Museo della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola si può ammirare il superbo portale della magione di Pietro Spinola.

Il quattrocentesco sovrapporta di autore ignoto raffigura S. Giorgio che uccide il drago.

Ai lati due angeli alati reggono gli stemmi abrasi della famiglia Spinola mentre in alto la Principessa, quasi in disparte, è raccolta in preghiera.

Sullo sfondo le lettere P ed S le iniziali dell’illustre padrone di casa.

Madonna Immacolata in Vico San Pancrazio

La chiesa gentilizia dei Pallavicini intitolata a San Pancrazio è delimitata da due piccoli caruggi chiamati Vico a destra il primo, e Vico a sinistra il secondo, di San Pancrazio.

Quest’ultimo termina sul retro di Palazzo Serra Gerace. Qui, all’altezza del civ. n. 3, protetta da vetro, si ammira l’edicola della Madonna Immacolata.

La statua, di datazione incerta, è ricoverata all’interno di un piccolo e lineare tabernacolo marmoreo.

Portale di San Pancrazio 2

Nei dintorni della chiesa di San Pancrazio i muri sono più che mai testimoni di un lontano passato: edicole, sovrapporta e incisioni si trovano, nei dintorni della chiesa, in ogni angolo.

Al civ. n. 2, per esempio, ecco un antico portone cinquecentesco interamente in pietra nera di Promontorio.

Il sovrapporta è decorato con due ghirlande ed uno stemma (forse dei Pallavicini che avevano giurisdizione sulla contrada) completamente abraso.

Gli stipiti sono lineari mentre l’architrave è cordonato.