A volte le opere d’arte non necessariamente devono avere forme imponenti o illustri soggetti.
E’ questo il caso, ad esempio, del piccolo fregio marmoreo a riccioli con il monogramma di Maria e le due teste di angioletti alati che adorna il portale del civ. n. 8.
“Ho chiesto dov’è la strada per la fiera della Maddalena.
Ho chiesto qual’è la strada per la fiera della Maddalena.
Lontano i musicanti si sentivano a malapena.
Nei giorni che ogni momento era la diga di un fiume in piena…”
Cit. La Fiera della Maddalena di Max Manfredi.
“Ci sono soltanto due religioni vere: una che adora e riconosce senza alcuna forma il sacro che abita in noi e intorno a noi e un’altra che lo riconosce e l’adora nella forma più bella. Tutto ciò che vi è in mezzo è idolatria”.
Cit. Johann Wolfgang Goethe
La Grande Bellezza…
Via della Maddalena un tempo passava tra i campi sotto l’antico Monte Albano (odierno Castelletto) esternamente alla cinta muraria.
Nel Medioevo tutta la zona limitrofa era nota come contrada Sartoria perché sede dei laboratori dei sarti.
Le sedie poste fuori dalla bottega ci ricordano inoltre che durante il ‘700 qui operavano gli apprezzati mobilieri (bancalari, intagliatori, laccatori) maestri del Barocchetto genovese, i primi a riprodurre lo stile francese dei vari Luigi in voga a quei tempi.
Talmente rinomati che i reali di Parigi gli commissionavano la laccatura dei loro preziosi arredi.
La Grande Bellezza…
In Copertina: Vico della chiesa della Maddalena. Foto di Leti Gagge.