Madonna Assunta di Palazzo S. Giorgio

Sul retro di Palazzo di San Giorgio nella parte verso Piazza della Raibetta si trova l’edicola della Madonna Assunta del sec. XVIII.

Due angeli alati offrono dei vassoi colmi di fiori alla Vergine la  cui marmorea statua custodita nella nicchia è protetta da un’orribile grata in ferro.

Sotto il fastigio ondulato spiccano una conchiglia e due teste di cherubini. Sopra altre due teste di cherubini alati accompagnano il ricciolo del profilo.

Più in alto due angeli in volo sorreggono la grande corona della Madonna Regina della Città.

In cima il monogramma di Maria scolpito in una ciotola floreale con raggiera domina lo sfarzoso baldacchino dorato, decorato con fregi floreali.

Sul cartiglio l’epigrafe:

“Viciniae Opifices / Sibi Svisqve”.

Dal resoconto dell’Alizeri risultava anche un’altra dicitura: “Pulchra ut Luna”, oggi scomparsa.

 

Edicola Vico Sauli 9

In Vico Sauli dal nome della famiglia originaria di Sori al civ. n. 9 si trova la secentesca edicola della Madonna col Bambino, San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista. L’ovale che sarebbe in marmo bianco risulta completamente annerito dalla fuliggine e dalle deiezioni dei piccioni. Il tettuccio di lamiera è danneggiato esponendo la scultura alle piogge e alle intemperie lasciandola nel più completo degrado.

La Madonna in piedi regge il Bambinello intento ad elargire la sua benedizione. Ai lati i due santi e in basso un’aquila e un agnello. Ai lati della Vergine campeggia l’epigrafe “Eia Ergo”. L’aquila invece mostra fra gli artigli il Vangelo in cui si legge “In Principio Erat Verbum”.

Portale di Piazza Cattaneo 25

  • Da sempre per i genovesi questo spettacolare portale di via delle Grazie 25 rimanda al negozio di colori di Edoardo Piccinini fondato intorno al 1820. In realtà il sovrapporta scolpito in pietra nera con teste imperiali e capitelli vari era l’accesso di un sontuoso palazzo adiacente la canonica della chiesa della comunità pisana, di San Torpete.

Il fregio rappresenta candelabra e delfini con due angeli che reggono uno stemma abraso.

S. Giorgio di Piazza Cattaneo

Il sovrapporta di San Giorgio che sconfigge il drago di Piazza Cattaneo 29r presenta una curiosa variabile della classica scena: la principessa è in atto di preghiera e con un braccio alzato in segno di sorpresa. Con l’altra mano tiene il mostro al guinzaglio. Ai due lati due angeli alati reggono delle fiaccole.

Il portalino marmoreo che fa da cornice all’ingresso è intarsiato di fregi di fogliami.

Sulla sinistra del portale incastonato nel prospetto un pilastro ottagonale con capitello cubico cordonato.

Partimmo in Mille

…”cari fratelli dell’altra sponda
cantammo in coro giù sulla terra
amammo in cento l’identica donna
partimmo in mille per la stessa guerra
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli..”.

Cit. da Il Testamento di Fabrizio De Andre’.

La Grande Bellezza…

Madonna della Misericordia in Via T. Reggio

All’angolo fra Via Tommaso Reggio e Scurreria la Vecchia si trova l’edicola barocca della Madonna della Misericordia del sec. XVII – XVIII. La statua di fattura posteriore è stata apposta per sostituire quella originale sparita.

La profonda nicchia è decorata con fiori, riccioli e tralci. Sotto la copertura in ardesia spiccano due teste di cherubini ed una piccola teca tonda, oggi vuota, che probabilmente proteggeva un rilievo marmoreo.

“Primo piano dell’Edicola”. Foto di Francesco Auteri.

Alla base campeggia un’epigrafe che si riferisce, per ignoto motivo, non alla Madonna bensì al Padre Santo (Francesco da Camporosso).

 

Sbirciando i Truogoli

Sopra l’archivolto di Via Balbi 126 a/r la statua marmorea con aureola in ferro di San Giovanni Battista del XVIII sec.  veglia sulla suggestiva Piazza di Santa Brigida. Sbirciando s’intravvede la copertura degli omonimi Truogoli.

I Truogoli originali costruiti a metà seicento non ci sono più. Nella versione in cui li possiamo ammirare noi oggi si presentano in conformazione ridotta e sono stati ricostruiti nel 2006 utilizzando solo porzioni delle vasche originali in pietra. Riedificate anche le strutture di copertura e ripristinata la pavimentazione.

“I Truogoli di Santa Brigida”

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In copertina: Foto di Stefano Eloggi.

Il Sarcofago in Vico del Campanile delle Vigne

Percorrendo il Vico del Campanile delle Vigne, ci si imbatte in uno strepitoso sarcofago del II sec. d.C. raffigurante la morte di Fedra. Nel 1304 venne utilizzato per conservare le spoglie mortali di Anselmo d’Incisa, astronomo, alchimista e medico personale di Papa Bonifacio VIII e di Filippo il Bello, re di Francia.

Trattasi di una fedele  copia poiché il prezioso originale è custodito presso il Museo Diocesano.

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Città di marmo bianco e nero

Al civ. 17 Palazzo Andrea Doria donato dalla Repubblica all’ammiraglio riconosciuto come “Padre della Patria” per averla liberata dall’occupazione francese. Il prestigioso portale di scuola toscana è per taluni opera di Niccolò da Corte e Gian Giacomo della Porta per altri, di Michele D’Aria e Giovanni da Campione. Ricco di animali esotici e fantastici quali pavoni, lucertole, teste di montoni e leoni, sirene danzanti, uccelli che beccano fiori, grifoni, pesci mostruosi e altri animaletti.

Sopra l’architrave è scolpita l’epigrafe relativa alla donazione: “Senat. Cons Andreae De Oria Patriae  Liberatori Munus Publicum”.

“Il Portale con relativa iscrizione della donazione all’ammiraglio Andrea Doria da parte della Repubblica in segno di riconoscenza per averle restituito la libertà”

“Era difficile descrivere il sentimento che lo colse alla vista della prima città italiana, la magnifica Genova. Si innalzarono su di lui i suoi campanili policromi, le chiese rigate di marmo bianco e nero e tutto il suo anfiteatro turrito che all’improvviso lo circondò da ogni parte, nella sua raddoppiata bellezza… Non aveva mai visto Genova prima di allora…”.

Nikolaj Gogol.

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