Sotto la statua dell’arrotino in San Lorenzo, in vico san Pietro della Porta e in Piazza della Posta Vecchia sui muri perimetrali di alcuni edifici sono scolpite delle curiose braccia a mano aperta.
Probabilmente tale singolare incisione stava ad indicare che quelle costruzioni, come segnalato dallo scudo con la croce di San Giorgio, appartenevano alla Repubblica, quindi proprietà di tutti.
Particolarmente evidenti quelle site all’angolo tra via e piazza della Posta Vecchia sotto le quali si distinguono due Agnus Dei in pietra con stemmi nobiliari abrasi.
In questo contesto segnavano il confine con i possedimenti della famiglia Spinola.
In Copertina: Piazza della Posta Vecchia. Foto di Stefano Eloggi.
Sotto l’archivolto che da Vico Cicala conduce in Sottoripa l’occhio è incuriosito da una finestra rossa.
Sopra di essa si trova una cinquecentesca lastra in pietra con l’Agnello di Dio tra due scudi abrasi.
In Copertina: Finestra rossa con Agnus Dei. Foto di Maria Beatrice.
L’origine del toponimo di Piazza e vico dell’Agnello rimanda alla presenza del bassorilievo che rappresenta l’Agnus Dei posto sopra il civ. n. 9.
L’agnello con il vessillo crociato rappresentava sia il Cristo Redentore che il potere genovese e per questo venne adottato come effigie sulle facciate di molti palazzi nobiliari.
Tale simbolo religioso e politico militare al contempo venne addirittura utilizzato nella seconda metà del XIII secolo come sigillo della Repubblica.
La Grande Bellezza…
In copertina: Piazza dell’Agnello. Foto di Leti Gagge.