Edicola della Madonna dell’Immacolata Concezione

La statua della Vergine, una copia dell’originale rubato, è ricoverata all’interno di un tempietto semicircolare in stucco con copertura a cupola e poggia su un grande basamento a forma di catino.

In Salita Pollaiuoli nello slargo antistante il civ. 18r. si trova l’edicola del sec. XVIII – XIX della Madonna dell’Immacolata Concezione. La statua della Vergine, una copia dell’originale rubato, è ricoverata all’interno di un tempietto semicircolare in stucco con copertura a cupola e poggia su un grande basamento a forma di catino.

Secondo l’Alizeri la composizione primitiva prevedeva anche alcune teste di cherubino che spuntavano fra decorazioni di riccioli è motivi floreali, oggi scomparsi. Inoltre, a fianco dell’edicola, si trovava anche un dipinto, delimitato da un’elegante cornice, del quale non si conosce il soggetto.

Edicola del Piola in Via Romana della Castagna

Non si tratta di un’edicola come tante bensì di una dolcissima Madonna con Bambino realizzata nientepopodimeno che da Domenico Piola

Imboccando Via Romana della Castagna a Quarto lungo il suggestivo tragitto percorso dal Vescovo di Guadalajara Alfonso Pecha e da Santa Brigida diretti verso Roma capita di imbattersi in un portone adornato da un bellissimo murale.

Non si tratta di un’edicola come tante bensì di una dolcissima Madonna con Bambino realizzata nientepopodimeno che da Domenico Piola. In cima al tondo che racchiude il dipinto, protetto da una teca in vetro, un cartiglio con il monogramma di Maria.

La Grande Bellezza…

“Primo piano dell’edicola del Piola”. Foto di Marco Toma.

La Madonna in Salita della Fava Greca

Il toponimo della fava greca trae origine da un tipo di pianta presente in un giardino in cima alla salita davanti all’archivolto che conduceva all’antico portello delle mura medievali.

In Salita della Fava Greca all’angolo con Vico Coccagna si trova l’edicola della Madonna della Concezione. Il toponimo della fava greca trae origine da un tipo di pianta presente in un giardino in cima alla salita davanti all’archivolto che conduceva all’antico portello delle mura medievali.

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“Il Portello di accesso alle Mura del Barbarossa in cima alla Salita della Fava Greca”.

Non si è certi del significato ma si ipotizza che con il termine fava greca si identificasse una diffusa tipologia di legume orientale simile alla cicerchia molto usato, a quel tempo, nelle zuppe.

Il Marchese e scrittore Gaspare Invrea, meglio noto con lo pseudonimo di Remigio Zena, in un suo romanzo intitolato “Bocca di Lupo” del 1892 trasse ispirazione da questo pittoresco caruggio tramutandone fantasiosamente il nome in Piazzetta della Pece Greca.

All’angolo con Vico della Coccagna si staglia l’imponente edicola del XVII – XVII sec. della Madonna della Concezione

Sotto la grande mensola spuntano due teste di cherubini mentre una decorazione plastica in passato probabilmente conteneva un’epigrafe. Due angeli, di cui uno danneggiato poiché decapitato, poggiano sull’arco della nicchia. Ai lati motivi floreali e decori vari abbelliscono la scena.

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“Primo piano dell’edicola della Madonna della Concezione”.

Purtroppo, come spesso riscontrato in altri casi, la statua originale della Vergine è stata rubata e sostituita con una più recente Madonna col Bambino protetta da una grata in ferro. 

Madonna con Bambino e il Battista

In Via del Molo nel cortile della canonica di San Marco al Molo si trova l’edicola della Madonna col Bambino e il Battista con un pastorello. Fra i vari decori in intarsi e marmi policromi della scena piuttosto elaborata si notano un falce per mietere il grano, dei cherubini alati e il monogramma di Maria.

Come ci ricorda il piccolo cartiglio posto sotto il tabernacolo l’edicola fu salvata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale dai lavoratori portuali del silos granario:

“I Lavoratori / del Silos Granario/ ed / I Cappellani del Lavoro /  nel 50° di fondazione / 1943 – 1993.

L’edicola era infatti un tempo posta nel silos granario di Ponte Parodi.

Edicola angolo Vico San Gottardo

In Via San Lorenzo sul lato di Vico San Gottardo incastonata su un pilastro in pietra una edicola a cornice quadrangolare che contiene una Madonna con Bambino di recente fattura

In Via San Lorenzo sul lato di Vico San Gottardo incastonata su un pilastro in pietra una edicola a cornice quadrangolare che contiene una Madonna con Bambino di recente fattura. Il dipinto originale realizzato su ardesia è andato infatti purtroppo perduto.

La nuova immagine risulta comunque gradevole grazie al piacevole accostamento delle vesti rosse porpora di Gesù con quelle blu turchese della Vergine. I due protagonisti trasmettono, a mio parere, un senso di grande intimità.

La base  in ardesia è sorretta da mensole in ferro battuto. Nel secolo scorso la cornice era arricchita con tralci di foglie anch’esse in ferro battuto che sono stati rubati.

Edicola vuota Salita Mascherona fronte Vico Alabardieri

In Via Mascherona in fronte a Vico Alabardieri è presente una nicchia vuota della quale non si hanno notizie e non è dato sapere nemmeno quale statua, se di santi o Madonne, contenesse. Alla base è murata una palla di cannone anch’essa incerta provenienza. Secondo alcuni sarebbe un regalo del bombardamento del generale La Marmora nel 1849. Altri invece ritengono si tratti di un ordigno inglese sparato durante l’assedio del 1800.

Sicuramente scenografica la sua collocazione in cima alla salita della creuza.

In copertina: Foto di Stefano Eloggi.

L’edicola vuota in Salita Mascherona fronte Vico Alabardieri.

Edicola di Piazza della Rovere

Nei pressi di Salita Santa Caterina ci si imbatte nella graziosa Piazza della Rovere intitolata all’omonima illustre famiglia che diede alla Repubblica un doge, Francesco Maria nel biennio 1765 – 1767 e al mondo due Papi: il cardinale   Francesco, passato alla storia con il nome di (dal 1471 al 1484) Sisto IV e il cardinal Giuliano, (dal 1501 al 1513) con quello di Giulio II.

Qui, al civ. n. 1, s’incontra la secentesca edicola della Madonna della Misericordia. Contrariamente alla maggior parte delle edicole del tempo, sfarzose espressioni del Barocchetto genovese, questa si fa notare per la sua fattura semplice ed elegante. Il tempietto squadrato in marmi policromi infatti raccoglie la statuetta della Vergine in una poco profonda nicchia a volta senza fronzoli.

Madonna col Bambino Vico Parmigiani

Sul prospetto del Palazzo Spinola dei Marmi, sul lato all’angolo con Via dei Parmigiani, è incastonata la secentesca edicola della Madonna col Bambino. Si tratta di una raffinata edicola con tempietto in marmi policromi e colonne ioniche con capitelli vari. All’interno del timpano curvo è contenuta la testa di un cherubino alato mentre sul trave è presente un cartiglio muto. La base del tempietto è costruita su una mensola con due teste di cherubini che si sporgono ai lati e con al centro, di nuovo, un cartiglio muto. Protagonista della scena è la Madonna con in braccio il Bambinello benedicente con il globo in mano.

Vico dei Parmigiani deve il suo nome ad una loggia, oggi scomparsa, dedicata un tempo ai cittadini di Parma che vi effettuavano i propri commerci, in particolare di formaggi.

In Via della Maddalena

“Ho chiesto dov’è la strada per la fiera della Maddalena.
Ho  chiesto qual’è la strada per la fiera della Maddalena.
Lontano i musicanti si  sentivano a malapena.
Nei giorni che ogni momento era la diga di un fiume in  piena…”

Cit. La Fiera della Maddalena di Max Manfredi.

“Ci sono soltanto due religioni vere: una che adora e riconosce senza alcuna forma il sacro che abita in noi e intorno a noi e un’altra che lo riconosce e l’adora nella forma più bella. Tutto ciò che vi è in mezzo è idolatria”.

Cit. Johann Wolfgang Goethe

La Grande Bellezza…