Genova torreggia

“Vieni a mirar la cerula
Marina tremolante;
Là Genova torreggia
Sul talamo spumante;
Là i tuoi nemici imperano,
Vincerli indarno speri…
Ripara i tuoi pensieri
Al porto dell’amor”.

Cit. Simone Boccanegra nel 1339 eletto primo Doge di Genova.

La Grande Bellezza…

Foto di Leti Gagge.

Il Medaglione della Coccagna

Nei pressi di Ravecca si trova Salita della Coccagna, uno dei caruggi più autentici e caratteristici della città.

Il toponimo Coccagna deriva dalla voce dialettale “cocagna” che indica, a ricordare il fatto che siamo sulla sommità dell’antico castrum, la cima di un colle.

In effetti questo è il punto culminante delle Murette che degradano poi verso Via Ravasco.

Secondo altri l’origine dell’etimo del vicolo sarebbe invece da ricondurre al nome dell’omonima famiglia che abitava nel Medioevo la contrada oppure, addirittura, alla presenza di alberi – appunto – della cuccagna innalzati in zona durante le feste popolari.

Nel cortile del palazzo del civ. n. 1 fa bella mostra di sé un grazioso medaglione tondo, con sbiadite tracce della primitiva colorazione, raffigurante una Madonna col Bambino.

In origine il piccolo settecentesco manufatto in stucco era collocato sulla facciata del palazzo ricostruito poi dopo i bombardamenti del ’43 – ’44.

Lapide ed edicola di Vico Inferiore del Roso

Secondo alcuni storici l’origine del toponimo del caruggio e della piazzetta del Roso deriva dalla traduzione dal latino arcaico del termine giunco.

Per altri invece l’interpretazione corretta sarebbe quella legata alla lavorazione della corteccia della quercia fatta macerare e utilizzata per la concia delle pelli.

Per altri ancora invece sarebbe collegabile ad una località, appunto del Roso, sita nei pressi di Fontanegli.

Qui nella silenziosa piazzetta sul retro della trafficata Via Balbi, ormai sepolta dal progressivo inurbamento, rimane una triste edicola affiancata da una lapide abbandonata.

Testimonianza secolare della presenza dei Balbi e delle loro proprietà la tavella racconta della concessione pubblica di attingere l’acqua dal proprio pozzo fatta da Francesco.

“Idibvs. Ianvarii. / Hanc. Aqvam Pvbblico Commodo / Sponte Permisit. Franciscvs Ma / Balbi. Cvivs. Qvoqve / Beneplacito. Ivseam / Denegandi. Resevatvr.

Annunciazione in Via Fontane

In Via Fontane sotto il porticato che conduce all’Aula Magna dell’Università fa bella mostra di sé una spettacolare Annunciazione di incerta datazione.

Prima delle ristrutturazioni di fine ‘900 al posto di questo edificio completamente rifatto si trovava la millenaria, con annesso ospitale, chiesa di S. Fede sede nel 1142 dei cavalieri Templari del Santo Sepolcro. Oggi gli ambienti superstiti dopo la secentesca risistemazione ospitano aule e locali universitari.

A testimonianza del secolare passato rimangono ancora tre navate e sul retro il piccolo chiostro.

Le opere d’arte, i marmi e gli arredi furono trasferiti nell’omonima moderna chiesa di Corso Sardegna.

Immacolata Concezione in Via Ravasco

Nel 1937 in onore di Eugenia Ravasco fondatrice della congregazione delle Madri Cristiane e promotrice delle scuole femminili gratuite, la Via al Ponte di Carignano muta il suo toponimo assumendone il nome.

L’antica via era nata fra il 1718 e il 1724 contestualmente alla costruzione del ponte voluta e finanziata, come la vicina Basilica di Carignano, da Bandinello Sauli.

Qui, in Via Ravasco 13 sul palazzo Drago proprietà del benefattore che, come ricordato da apposita lapide, donò la cancellata di protezione al ponte per evitare i suicidi, si trova la Madonna dell’Immacolata Concezione.

Si tratta di un grande medaglione barocco in stucco del sec. XVII – XVIII chiuso in cima da una conchiglia dalla quale si dipanano motivi a ricciolo.

Al centro dell’ovale la statua della Madonna, con braccia al seno e espressione estatica, è impreziosita da una piccola corona di stelle. Alla base la sorreggono dei cherubini che spuntano dalle nubi. Il cartiglio è muto.

L’edicola così elegante nella sua semplicità, nonostante i ripetuti restauri, versa in precarie condizioni, con crepe negli stucchi e trave di sostegno danneggiato.

Edicola in San Vincenzo 58

In Via San Vincenzo all’altezza del civ. n. 58 si trova un’imponente edicola con dipinto di Madonna.

Il quadro di recente fattura con cornice in stucco ritrae la Vergine all’interno di un tempietto classico con colonne e timpano curvo.

Sulla trabeazione la canonica raggiera con lo Spirito santo.

Due angeli di ragguardevoli dimensioni sono posti ai lati inginocchiati in preghiera.

Edicola in Via Prè 24

In Via Prè all’altezza del civ. n. 24 si fanno tristemente ammirare i resti di un’edicola di cui non è dato sapere a chi fosse dedicata.

Il piccolo tempio, scrostato e in più parti irrimediabilmente danneggiato, versa nel più completo abbandono e degrado.

L’anonima edicola è stata riempita con una moderna e dozzinale statuetta della Madonna.

Edicola in Vico Vegetti 1

All’interno del cortile di Vico Vegetti 1, sbirciando, è possibile ammirare la settecentesca Madonna col Bambino.

L’edicola venne realizzata con una semplice cornice in stucco e senza tanti fronzoli.

Il modesto, a detta degli esperti, ma spontaneo dipinto su ardesia custodito all’interno ritrae la Vergine che tiene ritto in piedi il Bambinello mentre mostra un rosario.