La cripta del Principe

Piazza San Matteo con i suoi splendidi palazzi e la chiesa a fasce bicrome è stata da tempo immemore feudo della famiglia D’Oria.

Qui all’interno dell’edificio religioso gentilizio è sepolto il suo esponente più celebre ed importante, l’ammiraglio, Pincipe di Melfi, Andrea.

In corrispondenza dell’altare principale della chiesa, sceso un elegante scalone di marmo, si accede infatti al suo mausoleo, costruito fra il 1543 e il 1547 dal grande scultore fiorentino, Giovanni Angelo Montorsoli.

In un ambiente intimo, raccolto ma allo stesso tempo maestoso si trova la tomba a sarcofago decorata con due imponenti angeli che reggono l’effigie del nobile genovese.

Lì accanto, custodita in una teca di vetro, la leggendaria spada di Andrea donatagli da Papa Paolo III nel 1535.

Tale arma costituiva anelato riconoscimento nella cristianità per pochi eletti condottieri che potevano così fregiarsi del prestigioso titolo di Defensor della Santa Croce.

L’ammiraglio la indossò fieramente per 25 anni fino al 1560, anno della sua morte, in tutte le cerimonie ufficiali. Come da disposizione testamentaria volle che fosse posta accanto a se nella cripta di San Matteo nel mausoleo dove venne sepolto insieme alla moglie Peretta e al nipote prediletto Giannettino ucciso durante la congiura dei Fieschi del 1547.

In copertina: la cripta con il mausoleo in San Matteo. Foto di Stefano Eloggi