“Come nelle favole”…

Il viaggio in Italia, per quelli che se lo potevano permettere costituiva tappa obbligata per la formazione culturale dell’artista: pittori, scultori, romanzieri, scrittori, poeti e filosofi  provenienti da ogni angolo d’Europa percorrevano il Bel Paese assetati di conoscenza, famelici di bellezza, in cerca d’ispirazione.

Nel 1833 anche un giovane e ancora sconosciuto Hans Christian Andersen arrivò a Genova dove rimase meravigliato ad ammirare il mare. I colori erano più intensi, nitidi, vivaci rispetto a quelli a cui era abituato sulle coste della sua terra natia, la Danimarca. Un’esplosione di mediterranea  bellezza che lo incanta come una fiaba e lui si che di fiabe se ne intendeva.

L’autore di celeberrime favole quali, fra le tante, “La Principessa sul Pisello”, “La piccola fiammiferaia”, “La Sirenetta” o il “Brutto Anatraccolo” (“I Vestiti dell’Imperatore la mia preferita”) racconta nei suoi appunti di essersi perso nel dedalo dei  caruggi  nel tentativo di raggiungere il teatro Carlo Felice dove aveva intenzione di assistere all’opera “Elisir d’Amore” di Gaetano Donizetti.

“Limoni di S. Ilario”. Foto di Leti Gagge.

“Per la prima giornata, il viaggio da Genova verso sud, lungo il mare, è uno dei più belli che si possano fare. Genova poi sorge sulle colline, in mezzo ad oliveti verdi-azzurri. Nei giardini crescevano aranci e melograni, e i lucenti limoni verde pallido facevano pensare alla primavera, proprio allora che noi scandinavi ci approssimiamo all’inverno. I temi degni d’un quadro succedevano l’uno all’altro; per me tutto era nuovo e indimenticabile, e vedo ancora adesso gli antichi ponti ricoperti d’edera, i cappuccini per la strada e le schiere di pescatori genovesi con i berretti rossi in testa. La costa era tutto uno splendore, con le belle ville e il mare costellato di velieri e vapori dai camini fumanti”.

“Statua di Andersen che emerge dalle acque del porto di Odense, sua città natale”.

Lasciata in eredità a Genova questa solare e vitale descrizione, colorata come un quadro impressionista di Monet, Andersen si diresse verso Sestri Levante. In onore di questo suo soggiorno nel Tigullio una delle due baie del golfo sarà chiamata (grazie ad una felice intuizuone di Enzo Tortora) la Baia delle Favole e dal 1982 costituirà impareggiabile scenario del premio internazionale di narrativa per l’infanzia a questi intitolato.

In Copertina: Panorama di Genova dalla spianata di Castelletto. Foto di Leti Gagge.