Vico delle Camelie

Singolare la disposizione delle targhe che segnano il confine tra via delle Grazie e via delle Camelie.

Un tempo quest'ultimo era noto come Vico Largo. Intitolazione che venne poi mutata nell'attuale nel 1868 per non confonderlo con il vico Largo del sestiere di Prè.

Il caruggio scendeva verso il e costituiva l'inizio del tragitto della ripa tangente alle case e ai magazzini che si affacciavano direttamente sui moli del medievale.

Si trattava di una sorta di primitiva che comprendeva Vico Largo, , vico di Canneto il Curto, via San Luca e via del Campo fino a Porta dei Vacca.

L'anello collegava i tre sestieri entro la cinta muraria con relativi scali dal Molo Vecchio alla Darsena.

In Copertina: Via delle Camelie incontra via delle Grazie. Foto di Stefano Eloggi.

Via delle Grazie

In via delle Grazie al congiungimento con via delle Camelie si passa sotto un archivolto in pietra che un tempo era parte di una loggia.

Ne sono inconfutabile testimonianza, seppur in pessimo stato di conservazione, due colonne in conci bicromi con capitelli cubici intarsiati a grappoli d'uva e cordonati.

Era questa l'antica via – detta appunto delle Grazie – che, svoltando sotto l'archivolto, conduceva al santuario delle Grazie meta dei pellegrinaggi dei marinai che vi chiedevano protezione.

All'angolo si notano ancora i resti di un'edicola in pietra contenente un dipinto raffigurante la Madonna delle Grazie oggi ormai illeggibile.

A fianco dell'archivolto spicca l'insegna della Bottega del Conte un locale assai particolare, oggi quasi un caffè museo, che ospitava in passato una bottega di alimentari.

All'ingresso del piano strada c'è una vasca in marmo dove veniva conservato lo stoccafisso. Scendendo i due piani sotterranei attraverso ambienti i pietra e laterizio si accede infine alle cantine e alle antiche cisterne.

Bellezza…

In copertina: Via delle Grazie. Foto di Francesco Auteri.