Salita dell’Acquidotto

Circa a metà fra la zona del Carmine e la Spianata di Castelletto si incontrano alcune faticose creuze che si arrampicano verso la Circonvallazione a monte. Salita Acquidotto è una di queste e la si raggiunge da Salita alla Spianata di Castelletto.

È questo il tratto terminale, l’antico snodo del percorso dell’acquedotto medievale. Qui infatti svoltando sulla destra si nota un archivolto i cui conci bianco e neri sono i resti di un antico mulino.

Al suo interno, curiosità, è ancora conservata una scaletta in ferro battuto, oggi murata, che serviva agli addetti per ispezionare le vasche di raccolta.

L’acqua proveniente dalle vicine cisterne del Castelletto, dopo aver messo in moto cinque mulini (tutta la collina era destinata ai forni), scendeva nell’odierno Largo della Zecca per poi, con tre ponti sifone, terminare il suo percorso alimentando Porta dei Vacca e il porto.

L’archivolto dove si trovava il portello turrito di Pastorezza. Foto di Leti Gagge.

Ma non finisce qui!

A una storia se ne sovrappone un’altra: infatti prima ancora di essere inglobato nell’acquedotto e poi nei palazzi questo varco costituiva una delle tre porte minori fornite di torretta delle mura del Barbarossa: Portello (Piazza del Portello), S. Agnese (Nunziata) e -appunto- di Pastorezza (Largo della Zecca).

In Copertina: Salita dell’Acquidotto. Foto di Stefano Eloggi.

Salita della Rondinella

Salita della Rondinella appartiene a quel gruppo di creuze nella conca di Vallechiara che costituivano la zona di Pastorezza (o Pastorizia) dedicata appunto all’allevamento degli ovini.

La contrada era protetta da una porta turrita minore detta di Pastorezza sita e visibile (in parte) ancor oggi in Salita dell’Acquidotto in corrispondenza dell’odierno Largo della Zecca.

“Porta di Pastorezza”. Foto di Leti Gagge.

Da qui il toponimo della Rondinella legato al camminamento di ronda sulle mura che seguiva il tracciato dell’acquedotto nel XVI e XVII sec.

Nel corso dei secoli subì successivi
troncamenti, ultimo dei quali quello dovuto alla costruzione della Strada Nuovissima (Via Cairoli).

Lo storico Giulio Miscosi nella sua raccolta “I Quartieri di Genova Antica” del 1936 formula una suggestiva ipotesi secondo la quale il toponimo Rondinella deriverebbe dai Rodanim, i mercanti di sale del Rodano che da Genova lo portavano a Ginevra.

Di conseguenza il teagitto della Rondinella sarebbe un tratto della Via del Sale!

In Copertina: Salita della Rondinella. Foto di Leti Gagge.