La lastra dei Malocello

Sul portale di San Gottardo della cattedrale di San Lorenzo è incastonata una lastra con iscrizioni celebrative e stemmi araldici della famiglia Malocello.

Una schiatta originaria di Varazze che ebbe fra i propri esponenti ammiragli, diplomatici, senatori ed .

Nel 1231 si segnala un tal Barbone capitano di ben 15 galee. Nel 1241 Giacomo è almirante del Papa.

Nel 1339 Pietro è l'artefice, presso la sua villa di , dell'avvelenamento di Simone Boccanegra, primo doge di Genova.

Furono a lungo signori di Varazze e Albissola prima di cederla dietro cospicuo compenso alla .

Nel 1528 con la riforma degli Alberghi furono ascritti nei De Marini.

Il casato si è da secoli estinto ma la sua gloria si perpetua nel nome dell'isola canaria di Lanzarote intitolata a Lanzarotto (o Lanzerotto) l'esploratore che la scoprì nel 1312.

In Copertina: la lastra dei Malocello.

Storia di marinai…

galee… scoperte geografiche… cartografi.

Genova e il mare sono un binomio inscindibile non c'è mare senza Genova e viceversa.
Nel libro Genesi, il giorno Dio crea il mare e dice a Genova: “prendilo è tuo”.

Naturalmente sto scherzando ma il mare per Genova significa commercio, sostentamento, campo di battaglia, scoperta, scalo portuale, vita!

I genovesi ereditano dai greci e dai romani la vocazione marittima per farne un'arte di millenaria tradizione.
Nel ‘200 i fratelli Vivaldi anticipano con il loro “folle volo” dantesco le rotte di .
Antonio da scoprirà Capo Verde, Lanzarotto di Maloccello, le Canarie (da qui Lanzarote), altri e marinai, per conto dei portoghesi, le Azzorre.
Quando il mondo é svelato Colombo, per azzardo e caso, ne scopre un altro.

I cartografi genovesi (vedi Museo navale di Pegli e il Galata) rappresentano geograficamente e politicamente i nuovi mondi, come nessun altro.

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“Galea genovese, quadro conservato nel Museo di Pegli”.
Nel ‘500 la flotta di galee più numerosa è quella veneziana, poi segue quella turca, terza la genovese ma prima per qualità costruttiva.
Se quelle degli altri durano in media dodici anni, quelle genovesi diciotto.
I nostri Maestri d'ascia, come i tecnici della formula uno oggi, erano assoldati dalle potenze straniere per trasferirvi il loro sapere.
Si diceva: “… per essere un vero marinaio devi aver navigato sulle navi di S. Giorgio”.
Galee genovesi ROSSE, su un mare BLU (che bei colori… ritornano sempre).
Scoperto il nuovo mondo costruiscono navi più grandi, idonee a trasportare ori e argenti e merci sconosciute, adatte a superare le onde e i venti dell'Atlantico, le antenate dei galeoni.
“L'oro nasce in America, cresce in Spagna, muore a Genova”…. recitava un vecchio adagio spagnolo.

Riproduzione in scala 1:1 di galea genovese del seicento. Foto tratta dal Galata Museo del Mare.

In copertina: Progetto per la poppa di una nave di Domenico . Foto del Prof. Emiliano Beri.