Gente di mare…

“La copertina di Suspense il romanzo di intrighi napoleonici ambientato fra Genova e l'Elba”.

Nel 1914 lo scrittore polacco Joseph capitò a Genova rimanendone profondamente colpito. A tal punto da ambientarvi lui, uno dei più importanti autori legati al mare, un romanzo rimasto incompiuto e pubblicato postumo nel 1925, intitolato “Suspense”.

Conrad infatti fra il 1878 e il 1894 aveva a lungo navigato sui velieri britannici e avuto occasione di frequentare il nostro mare e la riviera di levante. Così descrisse nel romanzo il panorama del porto della Superba.

“Un cupo bagliore porpureo arrossava le facciate marmoree dei palazzi inerpicati sulle falde delle montagne sassose i cui crudi contorni si profilavano alti e spettrali nel cielo che si andava oscurando.

Il sole invernale tramontava sul golfo di Genova. Oltre la costa a oriente il cielo era come vetro scuro… Le vele di alcune feluche alla fonda apparivano rosee e allegre, immobili nell'oscurità crescente. Tutte puntavano verso la . All'interno del molo, che era lungo, e terminava con una tozza torre quadrata, l'acqua del porto si era fatta nera. Un veliero più grande volgeva la prua al disco del sole”.

“Il Faro del noto anche come il Lanternino. Probabilmente l'autore nel suo racconto fa riferimento a questa torre costruita nel 1820 e abbattuta nel 1929”.

“La Torre dei Greci in primo piano sul . Costruita nel 1324 fu demolita nel ‘600 a causa di lavori di ampliamento dei moli”.”.

Il , la zona di caruggi intorno all'Annunziata e i quartieri del Molo Vecchio, dove un tempo sorgeva la Torre dei Greci, diventano protagonisti del racconto. Forse davvero il protagonista immaginando una misteriosa torre quadra nella zona di levante del porto ottocentesco, o conosceva la precedente esistenza della sorella della Lanterna o, molto più probabilmente, si riferiva al Lanternino del Mandraccio.

“A uno slargo al quale convergeva una selva fitta di vicoli si fermò e guardandosi intorno si se tutti quegli imponenti palazzi erano disabitati o se invece era lo spessore dei muri ad impedire che vi trapelasse il pur minimo segno di vita; non poteva credere, infatti, che a quell'ora gli abitanti fossero tutti sprofondati nel sonno”.

“Foto che ritrae il celebre autore di Cuore di Tenebra”.

Il vecchio lupo di mare proseguì il suo percorso nell'intricato dedalo medievale meravigliandosi della silenziosa magnificenza delle dimore patrizie.

Il fascino di Genova ha incantato ancora.