Storia di un cagnolino…

longevo e di un artista riconoscente…

Scolpito sulla colonna destra del portale della Cattedrale di S. Lorenzo, lato dell’omonima via riposa, ad altezza occhi un cagnolino opera di uno degli artisti che, nel ‘500, restaurarono la chiesa.

Pare che i due fossero inseparabili così che, alla morte dell’animale, lo scultore appartenente alla Corporazione degli antelami (maestranze provenienti dal comasco e dal Canton Ticino) volle ricordarlo dormiente per l’eternità.

La gradevole storiella è priva di fondamento e trova palese smentita nelle numerose altre simili rappresentazioni zoomorfe presenti in città.

Ad esempio nel chiostro di S. Andrea dietro la casa di Colombo ve ne è uno identico.

Le figure antropomorfe, fitomorfe e zoomorfe, soprattutto se fantasiose e bizzarre, come spiegato dal Prof. Giacomo Montanari (curatore delle manifestazioni dei Rolli) erano infatti patrimonio consolidato dell’arte già dal XIII secolo.

La leggenda sostiene che accarezzarlo porti fortuna ma il marmo, a forza delle attenzioni che gli hanno riservato i genovesi, ormai è liscio e consumato. Meglio quindi, al fine di  preservarne l’integrità, limitarsi ad ammirarlo. Il cagnolino stesso ve ne sarà grato.