I Dipinti sotto edicola di San Giovanni Battista e Santa Caterina

All’angolo fra Vico Cinque Lampadi e Vico del Filo la settecentesca edicola di San Giovanni Battista e Santa Caterina da Genova.

Sotto al tabernacolo due dipinti in ardesia rivolti verso i due rispettivi caruggi: quello ormai irriconoscibile lato Vico Cinque Lampadi rappresentava la Passione di Cristo.

La lastra rettangolare in ardesia con la Passione di Cristo è inserita in una cornice marmorea con incastonati un braccio e altri fregi e simboli poco decifrabili riconducibili – forse – a qualche congregazione.

L’altro, quello della foto, verso Vico del Filo, racconta la Decollazione di San Giovanni Battista.

Portale di San Giovanni Battista

All’angolo con Vico San Sepolcro l’antico portale in pietra nera di promontorio  raffigura il Battista nel deserto al cospetto del Dio padre che affida la sua famiglia alla protezione divina.

Il bassorilievo ricco di simbologie orientali e pagane rappresenta un’allegoria della famiglia proprietaria, quella dei Grillo, che volle affidarsi direttamente al Divino senza troppe intermediazioni.

A destra una cicogna, forse uno struzzo vicino ad un leopardo sdraiato a terra davanti ad uno sfondo di alberi e rocce. Sulla sinistra San Giovanni accompagna con la mano una figura femminile alata che esce da uno scudo. La scena simboleggia la presentazione del casato al cospetto del Dio Padre che appare all’estrema sinistra pronto ad accogliere benignamente la richiesta.

Ulisse che saetta i Proci

Il cinquecentesco Salone Cambiaso a Palazzo Gerolamo Grimaldi, vulgo della Meridiana, affrescato da Luca Cambiaso con l’epico “Ulisse che saetta i Proci”.
“O figlia mia diletta, Penèlope, sorgi dal sonno,
vedi con gli occhi tuoi ciò che tu notte e giorno bramavi!
Tornato è Ulisse, è giunto, sebben dopo tanto, al suo tetto,
ha morte inflitto ai Proci, flagello di questa dimora,
che divoravano i beni, faceano sopruso a tuo figlio.
(Omero, Odissea, Canto XXIII)
Uno dei passi più esaltanti del cantore greco.
La Grande Bellezza…

“Primo piano dell’affresco del Cambiaso”

Mare e Muretti

“Coloro che vivono in riva al mare difficilmente possono formare un solo pensiero di cui il mare non sia parte”. Cit. Hermann Broch.

Sarà per questo che ogni mattina è la prima, e la sera l’ultima, cosa che faccio.
Il mare non conosce muri ma solo muretti su cui perdersi con lo sguardo e il cuore, per poi ritrovarsi nella…

Grande Bellezza!

“Muretto a Boccadasse”. Foto di Leti Gagge.

Villa Cambiaso

La cinquecentesca Villa Giustiniani, meglio nota come Cambiaso, oggi sede della facoltà d’Ingegneria. All’interno del piano nobile gli affreschi del “giorno” del Bergamasco e della “notte” di Luca Cambiaso.
“Fu il 15 giugno 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi. Ricordo come fosse oggi. Eravamo nella sala da pranzo della nostra Villa… le finestre inquadravano i folti rami del grande elce del parco”.
(Italo Calvino, Il barone rampante)
La Grande Bellezza…

Sottoripa imbandierata a festa

Il centro commerciale coperto più antico del mondo addobbato a festa in occasione del compleanno della Costa Crociere.
Ne sono testimoni secolari gli archi dell’acquedotto medievale il cui tracciato era già presente dall’epoca romana.
Sulla sinistra uno scorcio della parte più antica del Palazzo San Giorgio nelle cui prigioni Marco Polo scrisse il Milione e dalla quale transitarono milioni e milioni di palanche.
La Grande Bellezza..

Via XX Settembre

Porticati a bande bianco nere in omaggio agli antichi fasti della Repubblica ed eleganti palazzi in stile liberty sono solo alcuni dei molteplici aspetti presenti in Via XX Settembre. La strada venne costruita per volere del sindaco Andrea Podestà e realizzata dall’architetto Cesare Gamba fra il 1892 e il 1896 sui precedenti tracciati di Via Giulia e della Consolazione.
“Porticati di Via XX”. Foto di Caterina Lazzaro.

La Grande Bellezza…