Storia della Casa degli orrori…

L’edificio noto come “la casa dello studente” è stata teatro, fra il settembre e l’ottobre del ’43, di indicibili orrori.

La struttura venne infatti requisita dalla Gestapo che, al comando di Friedrich Engel “il Boia di Genova” e con la collaborazione dei fascisti, si rese protagonista di sevizie, torture e omicidi ai danni prigionieri politici e non, sospettati di antifascismo.
Venne, fra i tanti, imprigionato anche Vannuccio Faralli, futuro primo sindaco di Genova nel dopoguerra.
Secondo testimonianze dei sopravvissuti le caldaie dell’impianto di riscaldamento furono impiegate come forni crematori al fine di cancellare ogni prova dei crimini commessi.

“I sotterranei…”

I sotterranei, luogo dei misfatti, rimangono dolorosa e silenziosa testimonianza.
La lapide posta all’ingresso rende giusto tributo ai martiri della Libertà…
e forse è proprio questa la lezione più preziosa che gli studenti possano imparare.

Non a caso, forse per esorcizzare la tragedia, la via che ancora oggi percorriamo, assorti nel traffico, è intitolata ad Aldo Gastaldi, nome di battaglia “Bisagno”, comandante della Piazza di Genova, definito da Ferruccio Parri e Sandro Pertini: “il Primo Partigiano d’Italia”.

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“La Lapide” posta all’ingresso ad eterno ricordo.

Storia di un cardinale… prima parte…

… molto… molto speciale…
Nel maggio 1938 Benito Mussolini, pochi giorni dopo aver ospitato in Italia Adolf Hitler transitato in treno anche da Genova, ritorna per la seconda volta (durante la prima nel 1926 aveva decretato la nascita della Grande Genova) in veste di Capo di Governo la nostra città.
Nello stesso periodo Papa Pio XI, al fine di rafforzare il presidio ecclesiastico cittadino, designa in qualità di arcivescovo di Genova, il cardinale Pietro Boetto, prelato gesuita apertamente antifascista.
Boetto mette piede, per la prima volta a Genova, scendendo alla stazione di Piazza Principe completamente imbandierata di svastiche e fasci littori.
Il cardinale non si intimorisce e, per tutto il corso della seconda guerra mondiale, si attiva a salvare migliaia di ebrei, aderendo all’associazione clandestina Delasem e finanziandola con rendite personali e della curia.
A capo di questa attività pone il suo segretario, il fido don Repetto.
Costui si occupa di dare asilo ai profughi nei conventi e nelle chiese cittadine e procura loro documenti falsi al fine di poter raggiungere o il Sudamerica via nave o, soprattutto, via treno, Svizzera e Nord Europa, Svezia in particolare.
A chi, all’interno della curia manifesta perplessità e paure per la pericolosa iniziativa risponde:”Non sono forse esseri umani come noi?… e Gesù non era forse un ebreo?
Questo è il primo motivo per cui l’umanità gli è debitrice e, per cui la Comunità ebraica, lo ha insignito, post mortem, del titolo “Giusto fra i Giusti”…. poi ce n’è un secondo, per cui, a essergli debitori, siamo noi genovesi, tutti ….ma questa è un’altra storia…

Fine prima parte… continua…