“Asini ed enigmi”…

Parecchi sono i misteri e le curiosità legate alla cattedrale di San Lorenzo; dai sarcofaghi di reimpiego e dalla scacchiera incastonata sul portale di San Giovanni, al cagnolino scolpito accanto al portone destro; da altre tombe murate sulla torre campanaria a quella pensile, sul lato di San Gottardo, di Antonio Grimaldi;  dai leoni del Rubatto alla statua dell’Arrotino.

“Portale di San Giovanni”.

Numerose poi sono le lapidi, le simbologie e gli animali di diverse fogge, reali e di fantasia, rappresentati: aquile, cani, cavalli, leoni, pantere, tori, uccelli vari ed esotici, colombe, elefanti, serpenti, cervi, capre, conigli, lepri, cinghiali, falconi, pavoni, un vero e proprio zoo di marmo e ancora creature fantastiche sia zoomorfe che antropomorfe, buoi  e leoni alati, grifoni, draghi, sirene, arpie, chimere, centauri, leviatani, asini.

Quest’ultimo animale è scolpito sul portale di san Gottardo, assistito da un cane, mentre suona l’arpa, immagine allegorica dei giullari al servizio dei potenti e dei ruffiani di corte.

“Il braccio con la croce”.

Curiosa poi, lì vicino a pochi passi, la tavella marmorea che ritrae un braccio teso e una piccola croce a significare come la cattedrale appartenesse, fatto assai singolare e inusuale, al libero Comune di Genova e non alla Curia.

“La Triplice cinta”. Foto di Leti Gagge.
“Tomba in arcosolio accanto al portale di S. Gottardo”.
“Il portale di San Gottardo”.

Infine il triplice quadrato, detto “triplice cinta” posto in tre posizioni diverse (il primo sullo scalone principale, il secondo vicino al leone sinistro scolpito dal Rubatto, il terzo su uno dei gradini che conducono, nell’omonimo portale, al battistero di San Giovanni) che richiama il gioco del “filotto”. Per taluni storici sarebbero segni legati alla simbologia templare poiché rappresenterebbero l’orientamento dell’uomo nello spazio e l’opposizione della terra e del cielo, alla stessa maniera di un altro fondamentale simbolo esoterico, il “centro sacro”. Certo la presenza templare in Cattedrale è ben attestata nei secoli. A tal proposito basti ricordare come, nel  Medioevo, dodici cavalieri sul modello di quelli di Re Artù e dei discepoli di Cristo, erano preposti alla custodia del tesoro e del Sacro Catino.

“La tomba pensile di Antonio Grimaldi che fino al 1895 si trovava nel convento di San Giovanni di Prè”.

Che si tratti di un innocente passatempo o di un ben più profondo significato allegorico legato ai Templari, la questione rimane aperta.

Nel frattempo lo zoo a cielo aperto da secoli inscena il suo fantasioso spettacolo, quasi  rappresentatasse la celebre filastrocca per bambini, “L’Arca di Noè” il cui ritornello recitava:

Ci son due coccodrilli
ed un orango tango,
due piccoli serpenti
e un’aquila reale,
il gatto, il topo, l’elefante:
non manca più nessuno;
solo non si vedono i due liocorni.
…. e intanto l’asino continua a suonare con la sua arpa, tutta un’altra musica.