Storia di un saccheggio…

e di un modo di dire che è divenuto proverbiale…
Nell’anno 205 a.C., durante la Seconda Guerra Punica, Genova alleata di Roma, subisce l’imprevisto e violento attacco di Magone, fratello minore dei più celebri condottieri cartaginesi Asdrubale e Annibale.
Il Generale, come ci racconta lo storico Tito Livio, parte dalle Baleari e si presenta nel Golfo di Genova al comando di trenta navi in assetto da guerra, un numero imprecisato di imbarcazioni varie, dodicimila fanti e duemila cavalieri.

"Seconda guerra punica, scontro navale".
“Seconda guerra punica, scontro navale”.
“Busto di Magone”.

Distrugge, devasta e saccheggia la città che, parole sue: “non merita di essere risparmiata perché priva di una buona vigna” (il nostro vino gli era parso infatti aceto).

Il bottino viene trasportato fra le mura della fedele alleata Savona (forse da qui inizia la millenaria rivalità).

Roma riconoscente per il suo sacrificio nel 203 a.C. contribuirà alla ricostruzione di quella che diventerà la Signora del Mare, inviando mezzi e uomini al comando del Console Spurio Lucrezio.
Da qui, ancora oggi, nell’immaginario dei genovesi e non solo, avere il magone, cioè quel doloroso groppo alla gola, ricorda la paura e l’ansia provate in quella funesta circostanza.

In realtà l’idea dell’identificazione di tale sentimento con il nome del condottiero cartaginese è suggestiva quanto fantasiosa.

Secondo i linguisti infatti il termine magone deriverebbe dal vocabolo germanico “mago” che significa stomaco e, per estensione, disgusto, dispiacere, diffuso in gran parte dell’Italia settentrionale.

Di qui il verbo amagonâse a significare provare disgusto e dispiacere.

4 pensieri riguardo “Storia di un saccheggio…”

  1. Quante volte ho detto “mi viene il magone “senza sapere cosa volesse dire.Adesso grazie a te so chi era Magone e che va scritto con la lettera maiuscola malgrado le sue malefatte.

  2. Delle innumerevoli parole, in particolari di quelle in disuso, non perderne traccia è come fare delle scoperte archeologiche. Da queste si fanno fanno importanti scoperte storiche.

  3. Mi viene il magone.. Nella nostra Famiglia di origine Genovese con diramazioni in Croce Crocefieschi Lesegno Malpotremo Piacenza Bueno Aires si è da sempre usata e ancora si usa.. Quando c’è raccapriccio.. Timore di notizie brutte accennate ecc. Comunque una storia di Genova che non tutti conoscono.. Già che che siamo nel campo.. Il nostro antico motto familiare che andrebbe messo in Vico Morando.. È in Genovese qui in italiano :levati dai tuoni, levati dai Lampi.. Ma scappa via dalla furia dei Morando… /un caloroso saluto a tutti i Genovesi e naturalmente a Genova.. Anche a chi è nato fuori dalle sue mura… Morando Sergio Emilio.

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