Benedetto l’eroe della Meloria…

Il mondo intero onora Cristoforo Colombo l’esploratore delle Americhe, molti conoscono Andrea Doria il difensore della cristianità, alcuni ricordano Guglielmo Embriaco il conquistatore di Gerusalemme.

Quasi nessuno, sa di Benedetto Zaccaria, l’eroe della Meloria, eppure questo straordinario personaggio poliedrico merita di essere posto sullo stesso piano dei suoi illustri concittadini; politico, diplomatico, mercante, ammiraglio. Il suo campo d’azione è sbalorditivo da Genova, all’Impero Bizantino, dalla Francia al nord Europa, dalla Castiglia a Tripoli dove, deluso per non essere riuscito a ripristinare l’antica roccaforte genovese, per rappresaglia, sfida e umilia le navi saracene. Al comando della flotta castigliana sconfigge l’invitto stuolo del Marocco, di quella francese devasta la terra di Albione, sotto l’insegna di S. Giorgio distrugge i legni pisani alla Meloria e, sprezzante del pericolo, entra da solo in Portopisano violando lo scalo nemico. Al servizio dei re francesi, 500 anni prima di Napoleone, organizza il blocco continentale ai danni degli inglesi.

Eppure l’esordio non fu dei più promettenti infatti, il giovane Zaccaria, rampollo di una nobile famiglia possidente nella zona De Castro (S. Maria di Castello) nel 1259 ricevette il suo primo incarico dalla Repubblica: la difesa del porto di Tiro in Libano dalle mire nemiche. Fu così che i veneziani si presentarono forti di 24 galee mentre i genovesi ne contavano solo 20, di cui 10 al comando di Benedetto e 10 di un altro ammiraglio: Zaccaria uscì dal porto e affrontò i veneti, mentre il collega, inspiegabilmente rinunciò allo scontro. Catturato dai nemici, impressionati per il coraggio dimostrato, venne incarcerato per mesi e rilasciato solo in cambio della promessa che mai più avrebbe osato affrontare le insegne di S. Marco. Sarà questa l’unica sconfitta della sua gloriosa carriera. Il genovese rimarrà a cercar fortuna in oriente dove, al servizio dell’imperatore di Bisanzio, avrà modo di perfezionare e dimostrare la sua arte marinara.

focea
“Il porto di Focea”.

Le coste vengono ripulite da pirati, corsari, saraceni e da chiunque osi ostacolare i commerci. Con i proventi dei suoi traffici allestisce una flotta in grado sia di trasportare merci che di dar battaglia. La sua galea, la “Divizia” armata come una corazzata, rinforzata nei fianchi, potenziata nelle vele, diviene il terrore del Bosforo. L’imperatore, riconoscente, gli concede in feudo il porto di Focea. Divenuto consigliere e ambasciatore per conto di Bisanzio amplia la produzione e il commercio dell’allume di rocca, prezioso minerale presente sul suo territorio. Questo prodotto serviva ai conciatori di cuoio, a pittori e mosaicisti, ai farmacisti che lo usavano come emostatico ma, soprattutto ai tintori che, come prescritto in appositi statuti lo utilizzavano per fissare e rendere più brillanti i colori sui tessuti (possedeva egli stesso una rinomata tintoria lungo il Bisagno). Il pregiato composto proveniva anche dall’Italia, dal nord Africa, dall’Egitto e dall’Asia Minore ma Benedetto acquistò gran parte delle miniere concorrenti, esercitando un vero e proprio monopolio che ne fece uno degli uomini più ricchi del suo tempo. Ma non era questo il solo commercio in cui il genovese primeggiava: le sue navi caricavano grano e cereali in Ucraina e Bulgaria, sete e pellami in Oriente, vendeva armi, in particolare spade e coltelli, in Corsica acquistava il sale per rivenderlo nel Levante ed essendo questo monopolio di Genova, seppe lucrarvi sopra con delle vere e proprie speculazioni finanziarie. L’unica mercanzia, in quel tempo molto in voga, della quale non v’è invece traccia, è la tratta degli schiavi.

"Allume di rocca".
“Allume di rocca”.

Acquistò un fondaco privato a Caffa, stipulò accordi privilegiati con l’Armenia, Cipro, la Siria, instaurò contatti e avamposti sul Mare di Azov, operò ad Alessandria d’Egitto. Le sue imbarcazioni frequentavano Maiorca, Almeria, Siviglia, Cadice e Ceuta in Spagna, Marsiglia ed Aigues Mortes in Francia, Bruges nelle Fiandre, ovunque ci fosse un lembo di mare c’era una galea del genovese.

Passano gli anni, ormai la fama di Benedetto Zaccaria, non ha più confini. Dopo 25 anni è tempo di ritornare, Genova, nel momento del bisogno, per la resa dei conti con Pisa, l’eterna rivale, si affida al suo più illustre ammiraglio…

continua….

5 pensieri riguardo “Benedetto l’eroe della Meloria…”

  1. Non conoscevo per niente questo personaggio ma la sua storia e’ veramente intrigante quindi aspetto la fine del racconto con ansia.

  2. Conoscevo almeno di nome Benedetto Zaccaria, ma non tutte le sue diciamo avventure.
    E’ pur vero che come lei dice viene poco nominato malgrado il suo illustre passato.
    Grazie, sono cosi felice di apprendere sempre di piu’ la storia di Genova e di chi l’ha fatta.

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