La Madonna in Salita della Fava Greca

In Salita della Fava Greca all’angolo con Vico Coccagna si trova l’edicola della Madonna della Concezione. Il toponimo della fava greca trae origine da un tipo di pianta presente in un giardino in cima alla salita davanti all’archivolto che conduceva all’antico portello delle mura medievali.

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“Il Portello di accesso alle Mura del Barbarossa in cima alla Salita della Fava Greca”.

Non si è certi del significato ma si ipotizza che con il termine fava greca si identificasse una diffusa tipologia di legume orientale simile alla cicerchia molto usato, a quel tempo, nelle zuppe.

Il Marchese e scrittore Gaspare Invrea, meglio noto con lo pseudonimo di Remigio Zena, in un suo romanzo intitolato “Bocca di Lupo” del 1892 trasse ispirazione da questo pittoresco caruggio tramutandone fantasiosamente il nome in Piazzetta della Pece Greca.

All’angolo con Vico della Coccagna si staglia l’imponente edicola del XVII – XVII sec. della Madonna della Concezione

Sotto la grande mensola spuntano due teste di cherubini mentre una decorazione plastica in passato probabilmente conteneva un’epigrafe. Due angeli, di cui uno danneggiato poiché decapitato, poggiano sull’arco della nicchia. Ai lati motivi floreali e decori vari abbelliscono la scena.

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“Primo piano dell’edicola della Madonna della Concezione”.

Purtroppo, come spesso riscontrato in altri casi, la statua originale della Vergine è stata rubata e sostituita con una più recente Madonna col Bambino protetta da una grata in ferro. 

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