Honoré de Balzac…

Il celebre scrittore francese capitò a Genova nel 1837 ospite del Marchese Di Negro nella sua splendida omonima villa, cenacolo di arte e cultura. Balzac rimase talmente colpito da quell’ambiente raffinato ed erudito da immortalare i personaggi di quel salotto nel suo “Honorine” in cui l’autore descrisse una sorta di simposio platonico alla tavola del Marchese apostrofato “questo fratello ospitale di tutti i talenti in viaggio”. La protagonista Onorina Pedrotti, da cui il titolo del romanzo, venne definita  una di quelle belle genovesi, le creature più splendide d’Italia, quando sono belle”.

“La copertina di Honorine, il romanzo genovese scritto nel 1844”.

Ma se è vero che non è oro tutto quel che luccica in alcune sue lettere ad amici il romanziere avrebbe descritto Genova “di una noia mortale, simile ad una galera” e l’amicizia con il nobile genovese solo un rapporto di facciata.

Infatti il Marchese, fervido patriota, avrebbe mal digerito le irriverenti critiche di Balzac al suo Paese e avrebbe punzecchiato l’illustre ospite, sfidandolo incautamente sul piano letterario.

Nonostante ciò l’animo del poeta francese si rivelò in tutto il suo stupito splendore e non seppe resistere all’intimo bisogno di descrivere così la Superba:

“Se la mezzanotte è bella da qualche parte lo è sicuramente a Genova, quando la pioggia è caduta come vi cade lì, a torrenti, per tutta la mattina; quando la purezza del mare lotta con la purezza del cielo…
… quando le stelle brillano, quando le onde del Mediterraneo si seguono come le confidenze di una donna”.

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