Limoni nostrani

“… Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l’odore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s’abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l’anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d’intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno più languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità.

Ma l’illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l’azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s’affolta
il tedio dell’inverno sulle case,
la luce si fa avara – amara l’anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d’oro della solarità”.

Cit. Seconda parte della lirica “I Limoni” di Eugenio Montale.Albero di limoni di S. Ilario.

La Grande Bellezza…

Borgo Incrociati

Sembra la calle di una ciudad andalusa durante la siesta pomeridiana…
Il medievale Borgo Incrociati attiguo al Bisagno il cui nome deriva dall’omonima secolare chiesa demolita ad inizio ‘900 in zona Brignole.

La Grande Bellezza…

S. Ilario

“… Fra un miserere e un’estrema unzione

Il bene effimero della bellezza
La vuole accanto in processione
E con la Vergine in prima fila
E bocca di rosa poco lontano
Si porta a spasso per il paese
L’amore sacro e l’amor profano”.
Cit. da Bocca di Rosa di Faber.
La Grande Bellezza…

Se Venere

“Se Venere vivesse, non preferirebbe

più Cipro o il monte Citera o il bosco Idalio, ma verrebbe
ad abitar Genova, sì come dimora fatta per lei”
(Enea Silvio Piccolomini, poi Papa Pio II).
La Grande Bellezza…

Piazza delle Scuole Pie

Un tempo la piazza era nota con il nome delle nobili famiglie che vi abitavano: i Cicala prima e gli Squarciafico poi. Qui nel Medioevo il Monte di Pietà metteva l’incanto dei beni non riscattati dai suoi clienti.
La settecentesca chiesa del Santissimo Nome di Maria, con il suo inconfondibile prospetto verde oro, sorveglia sorniona l’odierna Piazza delle Scuole Pie. La piazza ospita dal 1937 anche la pregiata bottega artigiana dell’antica Vetreria Bottaro che, fra le tante apprezzate opere, ha realizzato gli arredi dell’ascensore di Castelletto.
La Grande Bellezza..